E’ stata una giornata ad alta tensione quella vissuta in tutta la Catalogna, dove si è svolto il referendum per l’indipendenza dal governo spagnolo. Dura è stata la repressione della polizia, che su ordine del governo di Madrid ha cercato di impedire che si svolgesse questa consultazione referendaria, che era stata sospesa dal Tribunale Supremo di Spagna, per dubbi di costituzionalità.
Sin dalle prime ore del mattino, la Guardia Civil ha fatto irruzione nei seggi occupati dai manifestanti per sequestrare le urne. In particolare gli agenti hanno forzato l’ingresso del seggio a Girona, dove era atteso il voto del presidente catalano Carles Puigdemont, che ha poi votato in un altro sito.
Il bilancio degli scontri, avvenuti nei pressi dei seggi elettorali, conta oltre 800 feriti, di cui 2 in gravi condizioni. Sei gli arresti effettuati dalla Guardia Civil, mentre i Mossos d’Esquadra, la polizia catalana, si è limitata a controllare i seggi senza intervenire, tra gli applausi della gente. Scontri anche tra i pompieri catalani, che sono intervenuti in difesa dei seggi, e la Guardia Civil.
Durante le azioni di repressione, gli agenti hanno utilizzato anche proiettili di gomma, che hanno provocato diversi feriti. Anche il Barcellona ha voluto partecipare alla protesta chiedendo prima di non giocare la gara casalinga con il Las Palmas, e poi scendendo in campo a porte chiuse, in mancanza del benestare della Federazione Spagnola sul rinvio.
Subito dopo la chiusura dei seggi è intervenuto in TV il primo ministro Mariano Rajoy che ha dichiarato: “Oggi non c’è stato nessun referendum. I catalani sono stati ingannati e chiamati a partecipare ad una mobilitazione illegale. E’ una sceneggiata degli indipendentisti”. Subito dopo ha ringraziato le forze dell’ordine per aver difeso la legalità. Non si è fatta attendere la risposta di Puigdemont: “Lo stato spagnolo ha scritto oggi una pagina vergognosa della sua storia in Catalogna”.
Dopo i primi risultati, scontato il risultato della consultazione elettorale con la vittoria del SI, ancora incerto invece il numero dei votanti, considerato che diverse urne sono state sequestrate.