Edward Luttwak è un economista, politologo, saggista, esperto di politica internazionale e consulente strategico del Governo degli Stati Uniti, è un uomo diretto, decisamente avulso dal buonismo imperante: i suoi interventi televisivi da Washington, condivisbili o meno, lasciano difficilmente indifferenti. Nel suo ultimo intervento ha duramente attaccato Papa Francesco.
Ospite ai microfoni della “Zanzara“su Radio 24, Luttwak ha sentenziato, decisamente perentorio: “Il Papa? Vada ad abitare ad Avignone, così l’Italia sarà finalmente libera“. L’economista ha affermato che non è cattolico e non considera importante esserlo: ha sottolineato che in Italia il Papa è sempre più importante del presidente del Consiglio, e che il pontefice rappresenta un grosso problema per il nostro Paese. “In America l’idea che il Papa abbia importanza politica è completamente folle. In Italia c’è la maggioranza dei cittadini che dice che non vuole più sbarchi di immigrati in Sicilia, mentre il Papa dice che li vuole. E chi vince? Il Papa“.
Luttwak ha rincarato la dose asserendo che le guardie costiere italiane vanno a soccorrere e cercare i migranti sotto le coste libiche proprio per seguire le direttive del Papa. Secondo il politologo, quindi, il posto giusto per il Vaticano è la stupenda città di Avignone, del resto in Francia il governo non divide la sovranità. “Il Papa non deve parlare di ius soli, si occupi del territorio del Vaticano. Lui invece parla di territorio italiano, sul quale non ha diritto di parlare perché non è un cittadino italiano”.
L’economista ha criticato pesantemente il Movimento 5 Stelle dicendo che in America Di Maio è uno sconosciuto, sono preoccupati per le invettive di Kim Jong Un: il Movimento di Grillo, secondo Luttwak, ha catturato il sostegno di tanti italiani e di tanti giovani desiderosi di cambiare l’Italia per poi metterlo in una bottiglia e gettarlo al vento.
Il politologo auspica che Grillo vada in pensione, il M5s, secondo lui, si è rivelato come la più grande forza conservatrice, il comico attua un populismo in negativo, che cattura voti ma non intende governare.