Dietro la proposta di lavoro violenze sessuali a un 16enne

I carabinieri di Oristano, su segnalazione, hanno colto sul fatto e arrestato un anziano agricoltore che da mesi abusava di un ragazzino nella sua vigna.

Dietro la proposta di lavoro violenze sessuali a un 16enne

Uno stipendio di trenta euro al giorno, in cambio una prestazione sessuale in mezzo ai campi. Questo era il contratto pattuito tra un settantenne agricoltore e un sedicenne, vittima di una storia agghiacciante subita nel silenzio per tutta l’estate. Il giovane aveva paura, ma anche vergogna, che qualcuno venisse a sapere e così ha continuato ad obbedire assecondando l’anziano.

Il sedicenne voleva soltanto lavorare per mettere da parte qualcosa durante le vacanze, come spesso i giovani fanno, ma dopo alcuni giorni di lavoro nella vigna a qualche chilometro da casa si è trovato impigliato in qualcosa che non avrebbe mai voluto.
Il datore di lavoro gli ha imposto una terribile regola: i 30 euro promessi sarebbero arrivati solo sottostando ai suoi piaceri. Il tutto è durato per tutta l’estate, finché i carabinieri, sentite voci sulla storia, non hanno fatto un sopralluogo: l’anziano, sorpreso dai militari proprio mentre ripeteva gli abusi sul giovane, è stato arrestato.

Il fatto è accaduto in un piccolo paese in provincia di Oristano. Qui tutti si conoscono, qualcuno ha notato gli strani atteggiamenti dell’anziano nei confronti del ragazzo. Il comandante dei carabinieri della compagnia di Oristano, Francesco Giola, spiega: “Una segnalazione che si è rivelata preziosissima. Appena ci è stato raccontato che in campagna succedeva qualcosa di strano, la nostra pattuglia è andata a controllare e vicino alla vigna i militari hanno fatto la drammatica scoperta. Il nostro intervento, per quel ragazzo, è stato una vera e propria liberazione“.

La trappola tesa al giovane è stata quella del lavoro, soltanto che oltre al lavoro per avere i 30 euro quotidiani, l’anziano ha chiesto dell’altro utilizzando l’arma della vergogna. La cosa che più il giovane temeva era che i suoi coetanei lo venissero a sapere e solo per questo “non ha avuto il coraggio di denunciare”, ha affermato il comandante Giola.

Neppure la famiglia sapeva qualcosa. Quando il giovane ha provato a non recarsi in campagna cercando una scusa, qualche giorno di vacanza con la famiglia, l’anziano non l’ha mollato, minacciandolo di uscire allo scoperto se non sottostava ai suoi “lavori” nella vigna.

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