Uno dei due militari accusati di violenza sessuale si è presentato sabato in Procura, e ammette di aver avuto un rapporto con la ragazza, anche se lei era consenziente, dicendo che è stato inviato a salire. Per il momento, questa è la difesa che sta usando il carabiniere per l’accusa contro la denuncia dello stupro da parte delle due studentesse.
L’avvocato delle due ragazze, Gabriele Zanobini, parla così di questa situazione: “Le due ragazze sono sconvolte per quanto accaduto, si devono ancora riprendere dal terribile shock. La scuola aveva detto loro che dovevano fidarsi solo ed esclusivamente della polizia e dei carabinieri. Ex post, questo avvertimento suona paradossale. La violenza sessuale si consuma anche, e lo dice il codice penale, abusando delle condizioni di inferiorità psichica o fisica al momento del fatto”.
Le ragazze adesso si trovano in un luogo sicuro, lontane dalla città. Hanno ventuno e diciannove anni, entrambe americane, e si trovavano a Firenze per studiare in una università. Si sarebbero fidate dei carabinieri e della divisa, e quindi una notte si son fatte portare sulla loro auto dalla discoteca fino alla loro casa, che si trova nel centro storico, e che dista solamente tre chilometri. Di cosa sia successo in quei ventitré minuti si sa poco, ma le ragazze hanno denunciato lo stupro.
L’avvocato ha immediatamente smentito che le due giovani abbiano sottoscritto una assicurazione anti-stupro, e non sapevano nemmeno di avere una copertura assicurativa generica, di quelle che fanno le università americane per tutte le allieve che vanno all’estero, smontando quindi l’ipotesi del profitto economico.
La chiave di questo caso potrebbero risiedere negli accertamenti sulle tracce biologiche nel palazzo abitato dalle due ragazze, sulla gonna e sugli altri indumenti. Gli esami si stanno già svolgendo in queste ore nel palazzo del centro storico e su degli oggetti che sono stati sequestrati nell’appartamento.