Abituati all’idea che, di solito, i sacerdoti salvano le anime, ha destato sorpresa che un sacerdote, don Carlo Pampalon, abbia salvato la vita “terrena” a un confratello.
L’avventura è successa al 51enne don Carlo, parroco di Sant’Andrea Apostolo di Pontelongo dallo scorso anno. Il sacerdote, il 22 agosto si trovava in vacanza sull’Altopiano di Asiago: qui, praticando il messaggio cardiaco, ha salvato la vita ad un altro sacerdote di 77 anni.
Don Carlo racconta di aver intuito la gravità della situazione, di aver messo in pratica la spiegazione di una dottoressa specializzanda in Medicina d’Urgenza a Padova, e di come ha saputo non perdere istanti tanto preziosi: “Eravamo intorno ad un tavolo a chiacchierare, quando il mio amico è caduto violentemente dalla sedia, battendo la testa sul pavimento e perdendo sangue. L’abbiamo girato e abbiamo chiamato i soccorsi. Ma mi sono accorto che non c’era battito e che respirava appena”. Il sacerdote si è reso conto che ciò che stava accadendo all’amico era esattamente la stessa situazione che la dottoressa Giulia Mormando gli aveva spiegato in parrocchia, a giugno, durante un corso sul massaggio cardiaco.
Don Carlo, un paio di mesi prima, aveva ospitato in parrocchia l’Associazione “Padova fa battere il cuore“, e aveva seguito bene il corso, tanto che – capita l’importanza di avere un defibrillatore in patronato – ne ha subito acquistato uno. Prima di diventare sacerdote, don Carlo aveva già frequentato un corso di teoria sul massaggio cardiaco: gli mancava la pratica, che invece ha potuto fare con Giulia. L’esercizio, ripetuto e spiegato con precisione, gli ha dato il coraggio di agire al momento del bisogno.
Subito mille domande hanno assalito il sacerdote che, prima tra tutte, si è chiesto se ne sarebbe stato capace. Ma i secondi erano preziosi, e non c’era tempo per le risposte. Il volto del sacerdote amico stava diventando sempre più cianotico, allora don Carlo si è chinato sul petto e ha cominciato a massaggiare. Son passati 12-15 minuti interminabili, era stanco ma, ha aggiunto il sacerdote, “l’adrenalina è di grande aiuto“.
L’anziano sacerdote è stato trasportato nell’ospedale di Vicenza, in cardiologia, e ora sta molto bene. “Ci ha aiutati la Madonna, il 22 agosto era proprio la festa di Maria Regina“, racconta l’infartuato. Ma, a quanto pare, la confidenza con la Vergine non gli manca se altre volte, almeno tre, è stato da lei salvato.