Sfrattati e costretti a vivere in ospedale: colpa dei cani

Vivono in ospedale Graziella Di Chiara e il figlio Omar Furlan, sfrattati dal loro alloggio perché i cani sporcavano il giardino. I due attendono adesso una sistemazione e per il momento vanno avanti con aiuti di solidarietà

Sfrattati e costretti a vivere in ospedale: colpa dei cani

Una madre, Graziella di Chiara, 51 anni, e il figlio, Omar Furlan, 30 anni, sono stati sfrattati dalla loro abitazione perché i cani sporcavano il giardino. La vicenda è accaduta a Marano Veneziano, in un condominio dove i due abitavano, e lo sfratto è stato disposto dall’Azienda territoriale per l’Edilizia Residenziale della provincia di Venezia, che ha eseguito l’operazione per mancata osservazione delle regole condominiali. Lo sfratto è avvenuto il 25 luglio 2013, e i due si erano trasferiti per qualche tempo nell’abitazione dell’ex marito della donna, che li aveva ospitati. Purtroppo, anche il marito è stato sfrattato e la coppia è ora costretta a vivere in ospedale per mancanza di un alloggio.

Dalla loro abitazione sono stati sfrattati perché lasciavano i cani liberi in giardino mentre erano usciti, cosa che non piaceva al resto dei condomini perché sporcavano tutto e, dopo la beve sistemazione nella casa dell’ex marito, Graziella e Omar passano le loro notti tra le macchinette del Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile, per evitare di finire in mezzo alla strada. I due sono anche disoccupati e non hanno dunque la possibilità di affittare un’altra casa.

Il personale dell’ospedale dove trascorrono le notti ha cercato anche di dare una mano a madre e figlio, consentendo loro di rimanere all’interno della struttura dalle 20 della sera precedente alle 7,30 del mattino successivo. Finora a sostenerli è stato l’aiuto economico fornito dai frati del Redentore, ma anche l’assessorato alla Politiche Sociali si è messo in moto per donare contributi alla famiglia disagiata. I due sono assistiti regolarmente da un’educatrice e un’assistente sociale, che però poco possono fare per la salute della donna. Infatti, a peggiorare la situazione è la delicata salute della donna, che ha bisogno di un urgente intervento chirurgico a causa di una malattia sopravvenuta negli ultimi tempi. La donna spera di avere presto un tetto, ma la soluzione più imminente a quanto pare è il dormitorio, che i due non vorrebbero accettare per non separarsi. Sperano entrambi in una sistemazione migliore, magari anche in un centro d’accoglienza, che permetta loro di rimanere assieme, per continuare ad essere una famiglia.

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