Sin da quando i nostri antenati fecero i loro primi passi su questo pianeta, evolvendo da forme più primitive per correre verso la civilizzazione e gettare le basi della società moderna, la Natura ha sempre fatto il suo corso. E quando ciò accadeva, a prescindere dalle tecnologie dell’epoca, non rimaneva da fare altro che sperare di non rimanere travolti dalla furia degli elementi. Ancora oggi, nonostante gli straordinari progressi compiuti in campo scientifico, vi sono catastrofi come tsunami, terremoti, trombe d’aria, capaci di portare devastazione in maniera apparentemente inarrestabile.
Tra le grandi problematiche che molte città hanno dovuto, devono e con ogni probabilità dovrnano affrontare anche in futuro, una delle più devastanti sono certamente le alluvioni. Un’alluvione è infatti in grado di mettere un’intera metropoli in ginocchio, uccidendo, distruggendo e devastando qualsiasi cosa si trovi lungo la sua strada. Per capire quanto un’alluvione possa essere catastrofica, basti pensare che molti moderni storici e ricercatori ritengono che il mito stesso del diluvio universale sia stato in realtà creato dalla memoria di una portentosa alluvione preistorica avvenuta nel bacino mesopotamico, della cui memoria permangono tuttora testimonianze scritte.
A questi presupposti non resta che chiederci: cosa può fare l’essere umano dinanzi a tali, colossali atti di prepotenza da parte delle forze naturali? La risposta migliore è sempre stata una su tutte: imparare a prevederli ed a difendersi per tempo. Ed è proprio questo il concetto alla base di una straordinaria intuizione che ha permesso all’Austria (ma non solo) di salvare molte vite, oltre ad opere ed infrastrutture cittadine: la barriera portatile contro le alluvioni.