È successo a Pordenone: un giovane angolano di 25 anni, Nerchar Lubaki, è stato colto in flagranza di reato e arrestato per la seconda volta. Il vandalo era già stato arrestato il 14 luglio per il medesimo reato, tentato furto e vandalismo ai danni delle auto parcheggiate in diversi luoghi della città. Il 17 luglio Lubaki è stato tuttavia scarcerato con obbligo di firma.
Dalla sua scarcerazione, avvenuta il 17 luglio, Nerchar Lubaki aveva ripreso a commettere gli stessi reati per i quali era stato arrestato. La polizia di Stato di Pordenone aveva registrato un aumento del fenomeno di vandalismo con finalità ladresche sia nei parcheggi pubblici che in quelli privati. I sospetti sono stati poi confermati dal nuovo arresto di Lubaki.
Le modalità con cui avvenivano questi atti vandalici erano sempre le stesse: una volta sfondato i finestrini dell’auto, si procedeva a frugare all’interno e sottrarre oggetti anche di poco valore. Il 21 luglio era stato registrato un nuovo attacco vandalico nell’autorimessa di Corte del Bosco, e alcuni testimoni avevano riferito di aver visto un uomo di colore sfondare il finestrino di un’auto usando un estintore.
La svolta è avvenuta nel martedì mattina, attorno alle 8:15, nel parcheggio comunale “Park Verdi” in piazza XX Settembre. Tre ausiliari del traffico stavano prendendo servizio quando una donna si presenta a loro molto spaventata: “Sotto c’è un giovane di colore con un estintore in mano“. Dopo aver udito dei botti sospetti, Marco Russo, Roberto Coral, e Federico Cristante, capiscono immediatamente cosa sta accadendo.
Mentre due di loro hanno iniziato ad inseguirlo, il terzo ha chiamato subito il 113. Dopo avergli intimato l’alt, Lubaki si è subito fermato e si è lasciato accompagnare nuovamente al parcheggio. “Continuava a ripetere che potevamo denunciarlo alla polizia “, racconta l’ausiliare Marco Russo. “Ha detto che anche se l’avessero arrestato, sarebbe tornato in libertà e avrebbe spaccato ancora macchine“.
Sul posto sono arrivati il proprietario di una macchina vandalizzata (una Mercedes già vittima di Lubaki in passato), e una volante della polizia. Nerchar Lubaki è stato riaccompagnato in carcere, e il procuratore Pier Umberto Vallerin si occuperà del caso. Le accuse a carico del giovane angolano sono di furto aggravato e minacce rivolte al proprietario della Mercedes affinché non dicesse nulla.