Prigionieri a Mosul: al buio e senza aria

Nelle prigioni di Mosul, sono stati scoperti dei militanti che fanno parte delle truppe del Califfato, costretti a vivere al buio e senza aria. È questo l'inferno scoperto dall'agenzia Associated Press.

Prigionieri a Mosul: al buio e senza aria

Mosul, roccaforte del comando del Califfato: in una delle tante prigioni sono stati scoperti dei prigionieri ammassati gli uni sugli altri in una stanza davvero piccola, al buio e senza aria.

La scoperta è avvenuta grazie all’accesso a una delle tante prigioni a sud di Mosul da parte dell’agenzia Associated Press, che ha avuto il permesso di entrare in questi luoghi. All’interno della prigione, ci sono delle persone sospettate di combattere per il Califfato. La notizia è stata resa nota attraverso un’intervista all’analista Belkis Wille, esperta della situazione sul campo in Iraq e in Qatar per Human Rights Watch.

La donna ha dichiarato che, all’interno di una cella della prigione di Mosul, larga quattro metri per sei, ha visto 114 uomini ammassati gli uni con gli altri chiusi lì dentro da ormai quattro mesi. Questi uomini non sono mai usciti dalla cella, non hanno mai potuto farsi una doccia e – all’interno della stanza – non c’era nessuna finestra che premettesse loro di far entrare un po’ di luce o un pò d’aria. Avevano una latrina in comune all’interno della cella, dove – oltre al cattivo odore – le temperature erano davvero elevate.

Alcuni prigionieri, con il passare dei giorni all’interno della cella, sono morti perché non potevano respirare, altri hanno contratto delle malattie soprattutto sulla pelle. Uno dei detenuti ha raccontato alla signora che il suo nome è scritto sui database, ma che non ha mai parlato con nessun avvocato o giudice, quindi non sa perché è stato arrestato ed è finito in carcere.

Un altro ha raccontato che le loro famiglie non sanno che sono in prigione perché non gli è permesso vedere nessuno, qualcun’altro ha detto che è meglio morire piuttosto che vivere in queste condizioni. Un altro ha riferito che fra di loro non ci sono neanche dieci militanti dell’Isis. La Human Rights Watch ha affermato che sporgerà una denuncia sulla riconquista della roccaforte dello Stato Islamico che ha fatto emergere una serie di crimini da parte delle forze armate irachene accusate di torture ed esecuzioni.

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