Il cantante dei Linkin Park, Chester Bennington, è stato trovato morto nella sua residenza a Palos Verdes Estates a Los Angeles. Bennington soffriva da tempo di depressione e aveva avuto già problemi di dipendenza da alcool e droga. Ad annunciare la notizia sono due organi di cronaca molto importanti: il Mirror e TMZ.
L’artista si sarebbe impiccato quindi nel giorno del cinquantatreesimo compleanno di uno dei suoi migliori amici, Chris Cornell, che a sua volta è deceduto in circostanze che farebbero pensare ad un suicidio. Il leader dei Linkin Park aveva dedicato una lettera al suo amico non appena appresa la notizia del suicidio di Cornell, musicista dei Temple of the Dog.
Chester era sposato ed ha avuto sei figli da due mogli differenti. Come già detto, è stato sempre un amante della droga e dell’alcool e, in passato, ha rivelato anche di essere stato vittima di abusi. La notizia è clamorosa perché il cantante ha deciso di suicidarsi proprio all’apice della carriera, sia da solista, sia del suo gruppo, con il quale era in pieno tour.
Per chi non conoscesse Chester Bennington: è nato in Phoenix nel 1976, è stato un cantautore, musicista e attore statunitense, famoso, principalmente, per essere il frontman del gruppo musicale Linkin Park, ma ha fatto parte anche di altri gruppi come i Grey Daze, Stone Temple Pilots e Dead by Sunrise. Nel 2006, Bennington figurava alla posizione 46 nella classifica dei 100 migliori cantanti metal di tutti i tempi stilata da Hit Parader.
Il suo successo, però, è legato sicuramente ai Linkin Park, che dopo l’abbandono di Mark Wakefield, sia gli Xero che Jeff Blue decisero di far fare un provino telefonico a Chester. Bennington fu convinto a trasferirsi a Los Angeles per fare alcuni provini, in cui mostrò una vocalità non comune a tutti.