Sabrina ha 45 anni, è invalida all’80%: soffre di epilessia, di anemia emolitica autoimmune fin dalla tenera età. All’età di 19 anni le hanno diagnosticato la lupus. L’anno scorso è iniziata la premenopausa, la lupus le ha provocato un infarto: il suo cuore è per metà cicatrizzato. La salute precaria di Sabrina l’ha costretta ad un lavoro part time, le era divenuto impossibile pagare l’affitto.
Un’unica scelta, occupare: nessuno l’ha aiutata, l’hanno lasciata sola, malata, disperata. Da anni chiede solo un tetto. Tempo fa ha occupato una casa popolare a Torrevecchia. Il 12 luglio è avvenuto lo sfratto, le forze dell’ordine sono giunte alla porta: era uscita dal coma da 10 giorni, aveva tentato il suicidio ingoiando numerose pasticche, i problemi di salute e lo sfratto imminente, le hanno causato una forte depressione. E’ sopravvissuta rimanendo in coma per 5 giorni.
La madre, la sorella di Sabrina e gli altri residenti, hanno cercato di bloccare lo sgombero: Sabrina ha avuto un malore, ed è stata portata in ospedale per accertamenti. La donna non è riuscita neppure a recuperare le cartelle cliniche, le lastre: “Ho chiesto più volte ai poliziotti di poter avere quei documenti che per me sono importantissimi. E invece le forze dell’ordine hanno portato tutto via“.
Sabrina è rientrata nell’alloggio occupato cosciente che a breve finirà sulla strada. “Qui sono tutti occupanti, è la legge del più forte. Io sono anni che aspetto una casa che mi spetta di diritto, vista la mia condizione di salute“. Il quadro clinico della donna è drammatico ed è inconcepibile pensare che le istituzioni non possano trovare una sistemazione per una donna così gravemente malata. Dove sono finiti i suoi diritti?
La condizione economica delle donna e della sua famiglia è disastrosa: una storia quotidiana in un paese come l’Italia capace di accanirsi, spesso, solamente con le frange deboli della società.