Il tentativo di rapimento fortunatamente è stato stroncato immediatamente: una donna di 33 anni dell’Ecuador è stata fermata dalla sicurezza, dopo che sono stati allertati dal personale sanitario. I medici hanno fatto in modo che la donna non venisse attaccata dai genitori degli altri neonati, ed hanno voluto attendere l’arrivo delle forze dell’ordine. Il caso, dopo essere passato dalla polizia ai carabinieri, si è concluso con l’arresto della donna.
Le indagini ora sono in corso e le forze dell’ordine stanno cercando di capire il motivo di questo rapimento: l’ipotesi più accreditata sarebbe quella che la donna conoscesse già la coppia ed avevano avuto, per motivi personali, un litigio di qualsiasi genere. Questa idea prende sempre più piede poiché non risulta che in passato la donna abbia sofferto di problemi psichiatrici.
L’ostetrica, colei che ha salvato la bambina dalle mani della donna, ha rivelato che il piano di sequestro fosse finalizzato proprio a rifarsi di un aborto. Da alcune indagini successive, pare che la vittima sia stata scelta in modo casuale dalla moldava, dopo essere stata adocchiata dal corridoio, forse per averla vista sola e non circondata dai propri parenti, o magari perché stava riposando.
Il tipo di rapimento non ha avuto fortunatamente nessuna conseguenza né sulla bambina né sulla madre, mentre il marito di origini marocchine risulta assai scandalizzato per questo episodio, dicendo che la donna ce l’aveva quasi fatta a portarsi via la sua piccola e soprattutto accusa l’ospedale per la troppa confusione.
Secondo il direttore medico Basilio Tiso, però, la confusione è normale: “Purtroppo un ospedale è un luogo aperto, tanto più quando si parla di un reparto di maternità. Qui abbiamo un’ottantina di neonati, provate a pensare quante visite possono esserci. E’ inevitabile che ci sia sempre molta gente”. Tuttavia, la clinica ha promesso che dal giorno successivo i controlli per l’ingresso all’interno dell’ospedale saranno più severi.