Molto probabilmente, sarà – forse – ricordato più per i numerosi e violenti disordini, che per gli accordi raggiunti nel G20 che si è tenuto in Germania – precisamente ad Amburgo -. Due giorni di scontri in piazza, vere e proprie guerriglie, cariche della Polizia, idranti e lacrimogeni, hanno lasciato danni non indifferenti alla città: oltre 200 gli agenti feriti, e ben 200, tra uomini e donne, gli arrestati.
Una minoranza di facinorosi che – è proprio il caso di dire – con la scusa della protesta contro il G20, ha messo a ferro e fuoco interi quartieri: saccheggiati negozi, incendiate molte auto e, sopratutto, oscurato la protesta lecita e pacifica di tanti altri dimostranti.
Cambiamento climatico, libero commercio e migranti
“Sul piano politico si è fatto il possibile” ha spiegato la Leader del Paese ospitante Angela Merkel e continua: “il documento finale è un compromesso su tutti i temi“, una presa d’atto, dell’America First, di Donald Trump. Così, i 19 Leader, riconoscono che, dagli accordi di Parigi, per combattere il fenomeno del cambiamento climatico, “non si torna indietro, anche se l’America li ha stralciati”.
Anche sul libero commercio, e quindi contro i dazi, tutti d’accordo, ma poi il protezionismo “rientra dalla finestra” con il riconoscimento del ruolo, legittimo, degli strumenti di difesa nazionale, proprio come vuole Donald Trump.
C’è divisione anche sulla questione migranti: è stato ribadito il diritto di ciascun Paese alla tutela dei propri confini: Russia e Cina si sono poste sanzioni “importanti” per i trafficanti di esseri umani.
Putin e Trump si sono parlati
Si ricorderà, invece, il primo faccia a faccia tra Putin e Trump – durato molto più del previsto – e, sopratutto, l’annuncio di una tregua in Siria – se reggerà. – Va detto che, per vedere se è davvero tornato il sereno tra Washington e Mosca è troppo presto e, quindi, bisogna solo aspettare e vedere l’evolversi della situazione.