Qualcuno di voi, forse, si ricorderà della serie di atroci delitti avvenuti negli anni ’90 per mano di un gruppo di giovani del varesotto, che si facevano chiamare le “Bestie di Satana”, una di loro – Elisabetta Ballarin, accusata di omicidio nel 2004 – è riuscita ad uscire dal carcere, per iniziare un periodo di affidamento in prova presso i servizi sociali.
L’affidamento ai servizi sociali, per chi è in carcere da lungo tempo come la Ballarin, significa molto, un passo importante verso la riabilitazione completa del reo. Il Tribunale di Sorveglianza di Brescia ha concesso ad Elisabetta Ballarin la possibilità di non fare rientro in carcere la notte, dove sta scontando una condanna a ventidue anni.
La Ballarin finì in cella per l’assassinio di Mariangela Pezzotta, commesso insieme all’ex fidanzato Andrea Volpe, e già dallo scorso anno sta godendo della semi libertà. Un traguardo raggiunto dopo aver capito l’errore commesso, e la conseguente rinascita allontanando per sempre i terribili fatti che l’avevano vista coinvolta a soli 18 anni.
Altro segnale del cambiamento della ragazza, avvenuto in carcere, è stato nel 2012, quando si laureò in Didattica dell’arte, a cui seguì la specialistica in Grafica della Comunicazione. Per il suo impegno e per i suoi meriti, ha ottenuto perfino una borsa di studio, datale da Silvio Pezzotta, il padre della ragazza che uccise.
Mariangela Pezzotta fu, infatti, tratta in inganno da Andrea Volpe, che con una scusa la fece andare a casa sua. Lì le fu somministrato un cocktail letale a base di cocaina ed eroina. Ai membri della setta che furono coinvolti nel’omicidio della ragazza, vennero attribuiti anche altri delitti di giovani.