Sta continuando la ricerca del killer di Davide Fabbri, il barista di Riccardina di Budrio (provincia di Bologna) e di Valerio Verri, la guardia volontaria uccisa a Portomaggiore (provincia di Ferrara).
Grande è il dispiegamento di forze, tra le centinaia di carabinieri, tiratori scelti, cani molecolari ed altri corpi speciali, tra cui i cacciatori elitrasportati dalla Calabria, i paracadutisti del Reggimento Tuscania ed i Nocs.
La base di riferimento rimane la caserma dei carabinieri di Molinella, da cui durante qualsiasi ora del giorno e della notte entrano ed escono uomini delle forze dell’ordine elaborando piani di azione e studiando le mappe del territorio limitrofo.
Sono circa 250 i chilometri battuti nella ricerca del killer dai mille volti. L’uomo è conosciuto come Igor Vaclavic, di origine russa, ma anche come Ezechiele Norberto Feher, di origine serba.
Al momento poco importa la vera identità, perché l’imperativo delle forze dell’ordine resta quello di trovare l’uomo che risulta tuttora introvabile. Intanto sono stati trovati gli ultimi mezzi di trasporto dell’uomo, una bicicletta ed un Fiorino, rubato a Mezzolara di Budrio e il cui titolare non aveva sporto denuncia perché non si era nemmeno accorto del furto, all’interno del quale pare che il ricercato abbia lasciato alcuni effetti personali attraverso i quali, grazie al fiuto dei cani molecolari, gli investigatori sono risaliti a quello che dovrebbe essere stato l’ultimo bivacco, situato non lontano da Marmorta di Molinella.
Sui cieli della Bassa Bolognese il rumore delle eliche dell’elicottero che controlla dall’alto è costante, mentre via terra gli uomini delle forze dell’ordine bussano ad ogi porta per sincerarsi che le persone stiano bene e che il ricercato non sia nascosto da qualche parte nei dintorni.
A quanto pare ci vorranno almeno altri tre giorni di ricerche, durante le quali l’obiettivo rimarrà sempre lo stesso: trovare Igor/Ezechiele.