Rapporto troppo disinibito con il sesso, o complessità e malcostume che nascono dal disagio e dalla situazione precaria di molte famiglie? Le domande sono molte; certamente in numero maggiore rispetto ai provvedimenti che sono comunque difficili da applicare.
Il problema del sesso tra i giovani è un cane che si morde la coda, forse troppo informati, annoiati, dissacranti ma al tempo stesso a caccia di quell’amore interiore che disprezzano.
Il quadro si riassume nell’età sempre più bassa con la quale i giovani iniziano a fare sesso o a “usare” il sesso, molti casi di baby squillo in cronaca ultimamente; ultimo ma non ultimo quello accaduto a Genova nel cortile di un istituto professionale.
Un pomeriggio come tanti un gruppo di minorenni in un momento di intervallo dalle lezioni: le ragazze sono tre, e arriva la domanda sfacciata: “Volete scopare?”, un invito da “grande” che molti non rifiutano e poi ecco il ricatto: “Ora mi dai 100 euro o dico che mi hai violentata, ho il tuo dna addosso”.
Ma fortunatamente la sessualità non è vissuta così in modo “balordo” da tutti i minorenni, il ragazzo ricattato non ci sta, racconta tutto a un professore, e interviene la polizia; e ora di queste baby squillo cosa ne sarà? I genitori spesso vengono colpevolizzati ma non sempre la responsabilità è di chi li cresce; il malessere è molto profondo, e incomprensibile, i “grandi” si chiedono cosa manca a questi ragazzi? In cosa abbiamo sbagliato tutti???