Il sesso è senza dubbio una delle attività più piacevoli che si possano svolgere a livello di gratificazione chimica e fisica, ma spesso e volentieri quando si tratta questo argomento si tende a perdere il focus, ed a dimenticare quindi perché sia effettivamente così godibile. La riproduzione sessuata è infatti una delle più grandi conquiste dell’evoluzione, per una serie di fattori sociali affatto trascurabili.
Se gli organismi primitivi o più semplici hanno continuato a seguire altre vie, quelli più complessi viceversa hanno abbracciato la via del sesso, a tal punto che oggi è la forma di riproduzione che accomuna tutti i mammiferi del pianeta. Ma per quale ragione il sesso ha vinto rispetto alle sue alternative per quel che riguarda il proliferare degli animali più evoluti?
Le risposte sono molteplici, e la più importante è probabilmente contenuta in quel fenomeno noto come “crossing over“, ovverosia lo scambio di materiale genetico che avviene tra la femmina ed il maschio durante la riproduzione sessuata. Nel corso della meiosi infatti i diversi cromosomi dei due genitori si dividono per poi sovrapporsi e generare così un complesso ereditario differente, sul quale sarà costruita di volta in volta la singola progenie.
In altre parole, ogni singolo figlio può vantare un DNA differente a causa di questo meccanismo, pertanto è possibile mantenere un elevato indice di variabilità genetica; la vittoria dell’evoluzione che si autoalimenta da sé ad ogni singola generazione.
L’esigenza dello scambio di geni non è però l’unica ragione per la quale il sesso si è dimostrato nel tempo preferibile rispetto ad altre forme di procreazione: negli animali più evoluti, la relazione sessuale comporta di norma lo sviluppo di una relazione affettiva che prelude ad un altro cavallo di battaglia dei mammiferi: l’accudimento dei nascituri.
Solo alcuni uccelli ed i mammiferi hanno acquisito questa abitudine – al contrario ad esempio di pesci e rettili – dando il là ad organizzazioni sociali basate sulla qualità e sulla valorizzazione del singolo, piuttosto che sulla quantità. A questo punto diventa chiaro il perché il sesso sia così appagante: si tratta di un bisogno fondamentale dell’essere umano al pari del nutrirsi e del dormire, poiché senza di esso la nostra specie si estinguerebbe nell’arco di una generazione.
Oppure no?
Numerosi studiosi hanno considerato le implicazioni delle recenti tecniche di fecondazione ed ingegneria genetica, scandagliando gli anfratti più politicamente ed eticamente scorretti delle implicazioni di queste conquiste scientifiche, per giungere ad un verdetto apparentemente raggelante: entro pochi decenni faremo sesso solamente per il piacere di farlo, ma senza finalità di concepimento.
A lanciare la provocazione sono stati centri di ricerca come quello della Standorf University, secondi i quali l’essere umano sarebbe arrivato ad un tale livello di conoscenza scientifica da potersi permettere di ritenere il sesso tecnicamente obsoleto, se non come semplice strumento di soddisfazione. Ma se questo scenario dovesse un domani concretizzarsi realmente, la Natura come risponderà, e quale sarà la deriva evolutiva che imboccherà la razza umana?