Il terremoto lo rese un eroe agli occhi degli italiani, ma oggi la droga rischia di causargli una seria condanna in terra inglese. Stiamo parlando di Lorenzo Bocchini, ex giocatore di rugby che nel 2009, quando il terremoto sconvolse l’Aquila nella notte del 6 aprile, si precipitò insieme ai suoi compagni all’interno dell’ospedale cittadino per portare in salvo i bambini malati.
Lorenzo e gli altri membri del team riuscirono a mettere al sicuro i piccoli pazienti trasportandoli d’urgenza sulle proprie larghe spalle, e per questo vennero incensati dalla stampa e dalle autorità italiane, guadagnandosi la medaglia di bronzo al merito civile. Una storia che però, purtroppo, non può vantare un lieto fine; quantomeno nel caso di Lorenzo.
Perché quei fasti ora sembrano distanti, distantissimi adesso che si trova a dover fronteggiare la prospettiva di trascorrere diversi anni in una prigione inglese. Il rugbista eroe del terremoto a L’Aquila è stato infatti beccato dagli agenti della polizia britannica mentre produceva sostanze stupefacenti in casa propria, allo scopo di rivenderle nel quartiere londinese di Little Venice.
Le autorità hanno scoperto, oltre al laboratorio nel quale l’ex rugbista preparava la metanfetamina insieme al fratello ed alla cognata, anche 33.000 sterline in contanti, evidentemente soldi ricavati dallo spaccio di droga. Lorenzo, oggi 36enne, ebbe seri problemi di indigenza economica, e la fama di “eroe del terremoto” non gli servì certo a pagare l’affitto e le bollette.
Il club de L’Aquila rugby infatti non pagava più gli stipendi ai suoi tesserati da diverso tempo, cosa che valeva anche per gli arretrati. E Lorenzo, che si trovò improvvisamente a corto di soldi e senza un lavoro, denunciò tutto nel 2010 spiegando come la sua vita fosse letteralmente colata a picco soltanto un anno dopo l’episodio del terremoto.
Da lì la scelta di trasferirsi a Londra insieme al fratello Alessandro (43) ed alla cognata Justine (36), improvvisandosi spacciatori di droga ed allestendo un laboratorio di metamfetamine domestico. Una decisione pagata cara, perché pochi giorni fa la polizia ha fatto irruzione nell’appartamento, arrestando Lorenzo ed i due familiari i quali, viste le circostanze, si sono trovati costretti a confessare tutto.
Per i primi giorni di dicembre è prevista la sentenza, i tre ora rischiano dai 4 ai 6 anni di carcere per produzione e spaccio di droga. E dell’eroe del terremoto che nel 2009 salvò quei bambini a L’Aquila, ora è rimasto soltanto lo sbiadito ricordo.