Brutte notizie in arrivo per gran parte degli utilizzatori di personal computer e per molte aziende che utilizzano il sistema operativo Windows XP dal momento che dall’8 aprile Microsoft non rilascerà più aggiornamenti.
Nonostante dalla sua uscita, nel 2001, siano passati ben 13 anni e siano state rilasciate diverse altre versioni del famoso sistema operativo, Windows XP rimane comunque uno dei più utilizzati al mondo. Da tempo la Microsoft invita i propri utenti ad utilizzare le versioni successive come Vista, Seven o Windows 8 ma in tantissimi hanno ignorato il messaggio ed hanno continuato ad utilizzare Windows XP.
Adesso, però, la Microsoft ha annunciato che dal giorno 8 aprile non verranno più rilasciati aggiornamenti di sicurezza e protezione antivirus per Windows XP e la notizia ha gettato nel panico tanti utenti ma soprattutto tante aziende. Dall’8 aprile, quindi, XP diventerà estremamente vulnerabile ed esposto agli attacchi dei cyber criminali.
Inoltre, questa notizia apre degli scenari molto più ampi perché il sistema operativo Windows XP è la piatta di base utilizzata per i tabelloni degli arrivi ed elle partenze degli aeroporti e soprattutto dai bancomat di tutto il mondo. La versione utilizzata da questi ultimi, nella versione Embedded, verrà garantita fino al 2016 ma è prevista ugualmente la cessazione della copertura a quella data.
Ma il problema non riguarda soltanto l’Italia dal momento che, secondo il Wall Street Journal, il 10% circa dei computer governativi americani utilizza ancora Windows XP. Inoltre Engadget rende noto che il sistema operativo è utilizzato da circa il 95% del bancomat mondiali e questo è l’aspetto che preoccupa di più in tutta questa vicenda.
Secondo Carlo Mauceli, responsabile di Microsoft Italia, però, il vero problema sarà rappresentato dalla sicurezza in ambito sanitario dal momento che Asl, ospedali e il Cup utilizzano Windows XP. “In Italia ci sono aziende private e pubbliche che si sono messe al passo da tempo, ma tante altre non lo hanno fatto. Soprattutto nella Pubblica Amministrazione, con una situazione critica nella sanità“.
Il problema non consiste soltanto nel danno economico per l’adeguamento, che comunque con i tempi che corrono non è da sottovalutare, ma soprattutto nel rischio di frode di dati vista la vulnerabilità del sistema operativo dall’8 aprile in poi. La spesa corrisponderebbe a circa 200-250 mila euro per circa 20.000 computer.
Esistono tanti altri sistemi operativi, ma Windows rimane quello più largamente diffuso e più conosciuto dagli utenti per cui andrà trovata una soluzione prima che i sistemi possano divenire preda golosa di malintenzionati con tutte le conseguenze che questo comporterebbe.