Il candidato repubblicano alla presidenza Donald Trump si presenta in Colorado sventolando una bandiera arcobaleno LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender) a sostegno della comunità.
Una scena che non ci si sarebbe aspettati da un repubblicano e per questo i media americani hanno soprannominato Trump come “gay-friendly”.
Si sa che questa comunità è il punto debole di Trump ed è per questo che si è presentato al rally di Greely, in Colorado, di domenica. Trump sa inoltre che Hilary Clinton riceverà molti più voti da parte degli LGBT e per questo ha deciso di presentarsi sostenitore della comunità.
Una mossa per prendersi i voti anche dagli omosessuali e transessuali, anche se in precedenza non ha funzionato. Infatti la gente ormai sa il pensiero di Donald Trump per quanto riguarda i diritti dell’uomo e la parità dei sessi. Trump non solo si oppone al matrimonio omosessuale ma ha anche promesso di inserire alla Corte Suprema un giudice contrario al matrimonio egualitario.
Stando ai sondaggi, solo il 20% degli LGBT voterà probabilmente Donald Trump mentre il restante 70% e più propensa a votare Hilary Clinton. Quindi all’interno della comunità ci sono diversi schieramenti, la comunità non decide di votare tutti insieme per un candidato.
Questa tesi di Fran Moran, docente di scienze politiche all’Università del New Jersey, è stata avvalorata grazie al pensiero di un ragazzo gay incontrato per strada che dice parlando di Trump: “La cosa più importante è che aiuterà l’economia”.
Anche se il candidato repubblicano decide di sostenere gli LGBT dovrà fare i conti con il suo candidato alla vicepresidenza Mike Pence che ha adottato negli ultimi tempi posizioni contro i gay, per non parlare dei sostenitori di Trump omofobi. Donald è stato preso in simpatia dai gruppi d’odio anti LGBT e afferma di essere un sostenitore del First Amendment Defense Act, proposta di legge modificata che permetterebbe ad individui, aziende ed organizzazioni di discriminare legittimamente persone e famiglie LGBT.