Dopo una grande tragedia ecco che gli sciacalli entrano in azione. Stavolta a mettere in guardia la popolazione sono stati alcuni comuni colpiti dalle recenti scosse di terremoto, che hanno segnalato la presenza di falsi tecnici, che con la scusa di fare dei controlli post-terremoto, entrano a casa dei cittadini derubandoli.
Non ci si abituerà mai al fatto che, davanti a momenti così tragici e drammatici per il nostro Paese, ci sia qualcuno che voglia approfittare della debolezza e fragilità altrui, fino al punto di fingersi un tecnico comunale per entrare nelle abitazioni con la precisa intenzione di sottrarre soldi e oggetti preziosi.
Allertati da alcuni cittadini, che per loro sfortuna avevano aperto e fatto entra in casa i falsi tecnici comunali, i sindaci di Pescara e Montesilvano hanno cercato di allertare la popolazione con ogni mezzo possibile, perfino utilizzando i profili istituzionali presenti sui principali social network.
Tutto questo al fine di raggiungere quante più persone possibile in breve tempo, confidando nella potenza di condivisione che questi strumenti hanno. Così, grazie alla tempestività della comunicazione istituzionale 2.0, molti cittadini hanno scongiurato questo uteriore pericolo e lanciato la caccia al “falso tecnico comunale”.
Oltre ai comuni di Pescara e Montesilvano sono diversi i territori dove si sono segnalati questi tentativi di truffa, tra i quali in provincia di Teramo e nella Marsica. Dunque, ciò che ripetono i sindaci nei loro comunicati è di non aprire a sconosciuti, meno che mai far visionare i propri immobili a persone che si dichiarano dipendenti comunali, perchè le amministrazioni non hanno disposto alcuna verifica strutturale degli edifici.
Nei comunicati, inoltre, si tiene a precisare di segnalare prontamente alle forze dell’ordine qualsiasi tentativo o furto questi malviventi avessero messo a segno. Un appello fatto specialmente a quelle persone – anziane e non – che spesso per pudore e vergogna non denunciano o segnalano questi fatti, preferendo tricerarsi da soli nel loro dolore.