Gli abitanti dello storico rione romano di Borgo Pio, a due passi dal Vaticano, hanno inviato una lettera a Papa Francesco chiedendo il suo intervento per evitare il pericolo che deriverebbe dall’apertura di un McDonald’s a pochi metri da piazza San Pietro.
Nella missiva, firmata dal presidente del Comitato per la Salvaguardia di Borgo Pio, Romeno Prosperi, e dal presidente dell’associazione dei consumatori Codacons, l’avvocato Giuseppe Ursini, viene manifestata la seria preoccupazione dei residenti sulle sorti della città di Roma e della Santa Sede, “fulcro di accoglienza per fedeli e pellegrini da tutto il mondo”, nel caso venissero invase da fast food e ristoranti appartenenti alla catena del colosso americano.
I cittadini sottolineano inoltre che un McDonald’s nel quartiere romano causerebbe enormi fastidi non solo ai residenti, ma anche ai turisti che passeggiano per le vie adiacenti al Vaticano e la sua presenza si tradurrebbe in un significativo danno per la tradizione culinaria italiana. “Il colosso mondiale simbolo di hamburger e patate fritte occuperebbe il posto di una trattoria tipica (il Ristochicco) ubicata in passato in Borgo Pio“, precisano nella lettera.
Il flusso di turisti che si recheranno al fast food, aggiungono, creerà ulteriori problemi di traffico in una zona già normalmente intasata, oltre al fatto che potrebbe comportare un notevole aumento dei problemi alla sicurezza in prossimità dei numerosi obiettivi sensibili.
L’invio della lettera al Sommo Padre è un nuovo episodio della polemica sollevata qualche settimana fa in seguito alla notizia della prossima apertura di un locale di McDonald’s e uno dell’Hard Rock Café nella città eterna, e precisamente il primo insisterà su due strade, Borgo Pio e via del Mascherino, il secondo sarà ubicato in via della Conciliazione, il viale che idealmente collega Roma con lo Stato del Vaticano.
Non sono stati solo gli abitanti del rione romano a manifestare il loro dissenso in merito, ma anche i cardinali hanno comunicato la loro disapprovazione, come per esempio il presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita, il cardinale Elio Sgreccia, che ha definito la decisione “aberrante, assolutamente irrispettosa delle tradizioni architettoniche e urbanistiche di una delle piazze più caratteristiche e vicini alla colonna di San Pietro“.