Questa volta, il caso di assenteismo arriva da Todi, nella provincia di Perugia, dove sono stati trovati due dipendenti che sicuramente non avevano tanta voglia di lavorare. Il primo dipendente, che lavora al comune di Todi, e il secondo, che lavora presso USL Umbria 1: tutte e due con la voglia di viaggiare in Europa. Infatti, i due “turisti” gironzolavano tra le capitali europee invece di stare a lavorare con i colleghi.
La Guardia di Finanza ha raccolto informazioni sui due dipendenti, dopo delle segnalazioni, e da quanto risulta, non era la prima volta che si assentavano da lavoro.
In base a quanto emerge da alcuni accertamenti, i due dipendenti chiedevano spesso dai due ai tre giorni consecutivi con permesso retribuito perché facevano riferimento alla legge 104.
Per chi non lo sapesse, la legge 104 serve ad aiutare i dipendenti che presentano delle disabilità gravi, o che hanno in famiglia delle persone disabili in situazione di gravità. Per chi presenta disabilità, si ha diritto a delle ore di riposo giornaliere che variano da una a due ore, in base al lavoro eseguito.
Se invece un dipendente ha dei genitori o parenti in situazione di gravità, il richiedente può avere: tre giorni di permesso mensili (anche frazionabili per ore), prolungamento del congedo parentale con diritto per tutto il periodo ad un’indennità pari al 30% della retribuzione, o permessi orari retribuiti rapportati all’orario giornaliero di lavoro.
I due dipendenti furbi hanno scelto di inventarsi dei parenti con gravi disabilità, in modo tale da ottenere i tre giorni di permesso ogni mese. In quei tre giorni, invece di assistere i parenti (immaginari), i due dipendenti si godevano le loro vacanze (reali) in giro come turisti, aggiungendo ai giorni di permesso per la legge 104 anche le ferie ed altri tipi di permessi per fare le vacanze lunghe.