Papa Francesco è senz’altro uno dei papi più social e più positivi – quantomeno dal punto di vista dell’immagine – dell’intera storia della Chiesa: mai nessun pontefice aveva investito tanto sotto il profilo della comunicazione e del marketing, fenomeno sintomatico di quelle che sono le dinamiche dell’epoca attuale.
Tuttavia, nonostante i puntuali e continui discorsi sulla pace nel mondo, sulla fratellanza, sull’amore universale, sui bambini e sulla demonizzazione delle guerre (questioni “semplici” sulle quali risulta davvero difficile porre obiezioni), una risata spontanea – umana – da parte di Papa Francesco è un evento più unico che raro.
Abbiamo visto il pontefice argentino sorridere più volte, di tanto in tanto persino ridere di apparente gioia, ma sempre in contesti e situazioni che in qualche modo hanno richiamato le tematiche trattate durante le sue orazioni. Ben diversa è stata invece la risata che è riuscito a strappargli l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, improvvisatosi per l’occasione professionista della comicità.
Papa Francesco e Welby erano infatti in procinto di ritirarsi per una conversazione che avrebbe dovuto mantenersi privata presso la splendida Biblioteca del Palazzo Apostolico, ed è proprio durante le fasi preliminari del colloquio – prima cioè di ritirarsi a discutere senza la presenza di occhi e orecchie indiscreti – che il fatto è accaduto.
Nel video postato su Facebook da Greg Burke, nuovo portavoce ufficiale del Vaticano, si può vedere Welby dire qualcosa all’indirizzo di Papa Bergoglio, con quest’ultimo che esplode in una fragorosa – e stavolta inoppugnabilmente sincerissima – risata. Ma cosa gli avrà mai detto per riuscire a scatenargli un’esplosione d’ilarità di quel genere?
La questione è stata presto risolta dall’agenzia Adnkronos, la quale ha rivelato le parole utilizzate dall’arcivescovo Welby per stendere di risate Papa Francesco. Nella fattispecie, la battuta era sostanzialmente la seguente: “Sai qual è la differenza tra un terrorista e un liturgista? Che col terrorista si può trattare“. Tante risate e finalmente un Bergoglio umano, non più schiavo della coercitiva “mancanza di spessore” congenita della propria immagine pubblica; almeno per una manciata di secondi.