Bambina di 12 anni sviluppa una app che aiuterà i malati di Alzheimer

Una bambina teenager di New York, Emma Yang, ha creato un'applicazione che permette di aiutare le persone che soffrono di Alzheimer. Grazie ad un algoritmo per il riconoscimento facciale, l'app permette loro di non dimenticare il viso delle persone care

Bambina di 12 anni sviluppa una app che aiuterà i malati di Alzheimer

Una bambina di 12 anni di New York, Emma Yang, ha creato un’applicazione che permette di aiutare le persone che soffrono di Alzheimer, proprio come sua nonna che spesso purtroppo non la riconosceva. E così, per fare in modo che possa ricordarsi sempre di lei, ha elaborato un metodo che aiuta i malati di questa malattia a riconoscere i visi dei loro familiari e amici.

La teenager ha vissuto momenti molto tristi a causa della distanza che la separa dalla sua nonna che vive a Hong Kong, a maggior ragione da quando l’anziana donna ha iniziato a dimenticarsi completamente di lei, del compleanno dei suoi genitori. “La malattia le ha fatto dimenticare tante cose che erano per lei molto importanti”, ha raccontato Emma al quotidiano El Mundo. “Io le inviavo spesso delle fotografie, ma lei non sempre riconosceva chi c’era nelle immagini”, ha aggiunto.

Per questo ha deciso di mettere a frutto le sue abilità con la tecnologia mobile e il potere dell’intelligenza artificiale per aiutare sua nonna e tutti i malati di Alzheimer a restare in contatto con il resto del mondo. L’app si chiama “Timeless”, e il suo significato è indubbiamente speciale: aiutare le persone colpite da questa malattia neuro-degenerativa ad apprezzare i momenti importanti della vita.

L’app si compone di due strumenti principali: la funzione Identificazione e la funzione Attualizzazioni. La prima aiuta il malato a riconoscere familiari ed amici; utilizzando la video camera del telefono cellulare, si scatta una fotografica della persona e l’app effettua un riconoscimento facciale, e associa al viso un nome e il legame con l’utente. La funzione Attualizzazioni, invece, consente al paziente di vedere ciò che fanno i loro cari, i quali quotidianamente inviano fotografie delle loro attività e l’app utilizza il riconoscimento facciale per etichettare i loro volti e permettere all’utente di capire di chi si tratta.

Inoltre, se il paziente provasse a telefonare la stessa persona due o più volte nell’arco di 5 minuti, Timeless lo avviserebbe e gli chiederebbe se vuole comunque procedere con la chiamata.

Per sviluppare l’applicazione Emma ha ricevuto l’aiuto della dottoressa Melissa Kramps, specialista nella malattia dell’Alzheimer presso il Centro Medico Weill Cornell Presbiteriano di New York e ottenuto la borsa di studio Michael Perelstein Memorial.

Continua a leggere su Fidelity News