Leader del mondo, "cosa aspettate a risolvere la crisi dei rifugiati?"

Attivisti di 17 ong si sono travestiti da Obama, Rajoy, Juncker, Putin e Xi Jinping per prendere il té davanti al Ministero degli Esteri a Madrid e sottolineare così la passività della comunità internazionale davanti alla crisi migratoria

Leader del mondo, "cosa aspettate a risolvere la crisi dei rifugiati?"

Secondo le stime offerte da Acnur, per la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale la cifra delle persone fuggite dai loro paesi di origine a causa delle guerre, persecuzione e violazioni dei diritti umani, ha superato i 65 milioni. Per questo 17 organizzazioni spagnole e internazionali hanno voluto sottolineare la passività dei leader di tutto il mondo davanti alla crisi dei rifugiati e lanciare un messaggio chiaro: il tempo sta finendo ed è doveroso adottare misure urgenti e immediate.

E lo hanno fatto travestendosi da Obama, Rajoy, Juncker, Putin e Xi Jinping: i finti presidenti si sono seduti a prendere il tè davanti alla sede del Ministero degli Esteri, a Madrid, con un mappamondo come tovaglia e un orologio gigante per sottolineare l’inesorabile trascorrere del tempo. Dietro di loro, uno striscione con un dato: “più di 17 persone in tutto il mondo muoiono ogni giorno cercando una vita degna”.

Accem, Amnesty Internacional, Medici senza Frontiere, Medici del Mondo, Save tre Children, sono alcune delle organizzazioni che si sono riunite davanti alla sede ministeriale e che hanno inviato una lettera al Governo spagnolo e al re, che rappresenterà la nazione davanti alle Nazioni Unite, nella quale chiedono che la Spagna si comprometta pubblicamente e attivamente per la futura adozione di un accordo che garantisca la responsabilità condivisa tra gli Stati sulla questione dei rifugiati e dei migranti. La Spagna, insieme a Stati Uniti, Russia, Cina e altri paesi, parteciperàmì, infatti, ai summit dell’Assemblea Generale dell’Onu a New York il 19 e 20 settembre, dove si discuterà della crisi umanitaria dei rifugiati.

Le ong ritengono che posticipare al 2018 l’approvazione di un accordo globale sulle persone rifugiate, come stabilito dagli Stati membri dell’Onu lo scorso 3 agosto, è un errore enorme che mette in gioco la vita di migliaia di persone in tutto il mondo.

Il tempo per i rifugiati sta finendo e se non si agisce immediatamente si verificheranno ancora le tragedie a cui abbiamo assistito quest’anno. Ora che arriva l’inverno il loro cammino sarà ancora più pericoloso e, pertanto, la creazione di vie legali e sicure deve essere una priorità.

 

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