Paladino della legalità ucciso in Puglia

Il "paladino della legalità", Pietro Capone è stato ucciso a Gravina in Puglia con due colpi di pistola. Gli assassini hanno atteso che l'uomo rientrasse nella sua abitazione e lo hanno ucciso, lasciando il corpo esanime per strada.

Paladino della legalità ucciso in Puglia

E’ stato ucciso in Puglia il paladino della legalità,così era conosciuto Pietro Capone, che aveva 49 anni ed era laureato in giurisprudenza.

L’omicidio è avvenuto a Gravina in provincia di Bari lunedì a tarda sera. L’uomo stava rientrando nella sua abitazione e in via Pisa due sicari lo hanno ucciso con due colpi di pistola alla testa. Secondo alcune indiscrezioni sul corpo sarebbero presenti anche dei tagli e si ipotizza una possibile colluttazione con gli assassini. Pietro Capone è morto immediatamente e il suo corpo è stato lasciato esanime sulla strada.

Veniva chiamato il paladino della legalità perchè negli anni aveva fatto molte denunce per irregolarità della Pubblica Amministrazione a Gravina in Puglia. Nella Procura di Bari l’uomo era ormai un volto noto dato che era una persona molto affidabile e che le sue denunce erano sempre precise e dettagliate e che in passato avevano portato anche a sequestri penali per abusivismo edilizio. Aveva denunciato delle società edilizie a cui erano stati revocati i permessi per costruire e aveva dei contenziosi aperti con il Comune di Gravina per la costruzione di alcune strade sui terreni della sua famiglia. Una delle ultime azioni era stata la denuncia di vendita illegale di alcuni loculi in concessione nel cimitero della sua città. Pietro Capone era un uomo che lottava per la legalità.

Le indagini sull’omicidio sono coordinate dal pubblico ministero Fabio Buquicchio e dall’aggiunto Anna Maria Tosto, che, anche se le indagini sono aperte su tutte le ipotesi, escludono l’assassinio sia scaturito da ambienti criminali. Gli investigatori hanno ascoltato i parenti della vittima e un gruppo di amici più stretti che spesso lo affiancavano nelle sue indagini per fare poi le denunce. Secondo le forze dell’ordine il movente è da ricercare proprio nel risentimento di qualche individuo denunciato da Pietro Capone e stanno cercando di capire se l’uomo aveva ricevuto anche qualche minaccia. Non ci sarebbero testimoni oculari e i carabinieri sono stati contattati dal 118 dopo che alcune persone, trovando il corpo a terra, avevano chiamato l’ambulanza.

Tutto il paese è rimasto sconvolto da questo efferato omicidio e il sindaco, Alesio Valente, afferma: “la serenità dei suoi concittadini è stata offesa da questo delitto, portando nella città un sentimento di rabbia”. La rabbia che si prova ogni volta che una persona onesta, che nel suo piccolo cerca di sconfiggere la corruzione nel nostro Paese, viene brutalmente uccisa da persone senza scrupoli.

 

Continua a leggere su Fidelity News