Metti una passeggiata in Central Park a New York, un bellissimo paesaggio, l’irrefrenabile voglia di immortalare e immortalarsi in un ricordo, quindi l’inevitabile selfie con asta. Già perchè non bastava alzare i telefonino e direzionarlo verso la nostra persona, adesso per fare un selfie c’è bisogno di un’asta, una sorta di braccio metallo allungabile della misura desiderata.
Ma degli amanti dei selfie e delle strumentazioni ausiliare non ne possiamo proprio più. Ed ecco che ad un giovane americano, Buddy Bolton, è venuta un’idea curiosa quanto mai apprezzata: tagliare le odiose aste da selfie con delle cesoie.
Il giovane Bolton, cabarettista di professione, è stato soprannominato per l’appunto: “castigatore di selfie“. Un nome che ormai sta facendo il girno del mondo, perchè le sue incursoni sono tutte videoregistrate e condivise sui social network, proprio per sottolineare quanto siano ridicole certe persone pur di farsi un autoscatto.
Ormai a New York non si parla che di lui. Potrebbe spuntare quatto quatto da ogni angolo della città; si potrebbe nascondere dietro cespugli, alberi, statue per poi colpire improvvisamente, lasciando tutti di stucco. Le esilaranti immagini – visibili su un noto sito di condividione video – ritraggono infatti le reazioni dei malcapitati, che inizialmente rimangono perplessi, basiti, senza parole.
Ma presto allo shock iniziale si sovrappone una rabbia crescente, perchè la rottura forzata dell’asta ha come conseguenza diretta l’inesorabile caduta, spesso accompagnata dalla rottura, dei tanto ormai preziosi cellulari. E non è certo bello, per chi ama tanto questo strumento, vederlo distrutto sul selciato.
Ecco che in tanti casi i malcapitati non stanno al gioco e alla bravata del castigatore di selfie e si lanciano ad una vera caccia all’uomo, ma sembra che il cabarettista fino ad ora ha avuto sempre la meglio. Se riesce a sfuggire ai malcapitati selfiemen, non riesce a sfuggire alle innumerevoli critiche che si leggono tra i commenti ai suooi video. Ma a lui non interessa, l’importante è fermare questo odioso fenomeno, che – a suo dire – interferisce con l’interazione umana.