Una tragedia scampata a Torino, dove un bambino di pochi mesi ha ingerito per errore dell’hashish, scambiandolo per della innocua cioccolata. Sarà stato forse uno dei genitori o uno degli amici dei genitori, che era presente nell’appartamento, ad aver lasciato per casa un piccolo pezzo di hashish, dalla caratteristica colorazione marrone, che ai non consumatori potrebbere lasciar pensare ad una barretta o ad un quadratino di comunissima e buonissima cioccolata, tanto amata e consumata nel nostro Paese.
Così, il piccolo di casa avvistato quello che per lui poteva essere la sua merenda preferita, non ci ha pensato due volte e – secondo quanto riferito dai genitori – ne avrebbe staccato, e poi ingerito, un pezzetto. I devastanti effetti dell’assunzione della droga da parte del bambino non si sono fatti attendere: quasi subito dopo aver ingerito la sostanza, il piccolo è diventato cianotico, con evidente mancanza di reazione agli stimoli esterni, tanto da voler solo dormire. Insomma tutti sintomi di quella che poteva essere un’immane tragedia.
Nonostante i ripetuti e continui stimoli provocati dai genitori per tenerlo sveglio e rianimarlo, le cose sembravano andare sempre peggio. Ecco quindi la decisione, forse tardiva, di portare il bimbo in ospedale per assicurargli le adeguate cure.
I medici del Pronto Soccorso dell’Ospedale Santa Margherita di Torino non hanno avuto dubbi circa la gravità della situazione in cui versava il bambino, che ormai lottava tra la vita e la morte. Medici e paramedici si sono prodigati quindi in quello che potremmo ben definire un salvataggio all’ultimo minuto, che ha ridato la vita al piccolo.
Come si usa sempre fare in questi casi, i medici del Presidio ospedaliero hanno segnalato immediatamente l’accaduto alle locali forze dell’ordine, che hanno avviato le indagini sui genitori per accertare la verità sui fatti, a chi appartenesse la droga e perchè fosse presente in un appartamento abitato anche da un bambino. Insomma, tante le cose da acccertare nelle prossime ore, non utilma la decisione di coinvolgere anche gli assistenti sociali, che potrebbero occuparsi del piccolo in attesa che si faccia chiarezza su tutto.