La scuola di Amatrice è stata uno dei numerosi edifici collassati sotto i pesantissimi colpi del terremoto che, lo scorso 24 agosto 2016, ha devastato parte dell’Italia Centrale annichilendo diversi paesi tra le Marche, l’Umbria ed il Lazio. Ma ora una verità incredibile è emersa, sollevando critiche e polemiche da ogni direzione.
La scuola elementare Capranica di Amatrice infatti, nonostante fosse stata edificata in una zona a rischio sismico, non rispettava gli standard di sicurezza imposti dal protocollo. I suoi muri erano stati infatti costruiti in parte utilizzando del polistirolo, un materiale non esattamente conosciuto per le sue qualità antisismiche.
Per questa ragione ora la Procura di Rieti ha già aperto un’indagine, ipotizzando il reato di disastro colposo per l’imperizia dimostrata nell’utilizzare proprio materiali come il polistirolo per costruire i muri della scuola. Ma qualora dovesse esserci una svolta importante, non è escluso che l’ipotesi di reato possa venire aggravata in omicidio colposo.
In particolare verranno analizzati dettagliatamente tutti i passi che hanno composto l’iter della costruzione della scuola elementare, partendo proprio dal momento dell’assegnazione degli appalti, passando poi per la realizzazione vera e propria dell’edificio, per poi prendere in esame anche la qualità dei controlli effettuati e capire per quale ragione la scuola sia riuscita a passare come un edificio antisismico, pur non essendolo in alcun modo.
In attesa degli sviluppi delle indagini, molti servizi fotografici hanno messo a nudo tutti i difetti di progettazione della scuola, la quale sembra stata palesemente costruita andando al risparmio, e preferendo così spendere il meno possibile anziché garantire la sicurezza dei ragazzi al suo interno. In particolare è stato proprio un servizio del TG1 a rilevare come intere porzioni dei muri fossero composte nientemeno che da fragilissime lastre di polistirolo.
Nel frattempo, l’impresa edile materialmente responsabile della costruzione della scuola ha reso noto, mediante il suo titolare, che nessuno aveva specificamente richiesto degli adeguamenti antisismici. Sulla veridicità di queste affermazioni dovrà ora far luce proprio la Procura di Rieti, per stabilire le eventuali responsabilità delle parti in causa.