Come aiutare le popolazioni colpite dal terremoto del Centro Italia. Ecco alcune iniziative

Informazioni utili per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto. Donazioni, ricerche di cibo, abiti, prodotti di prima necessità.

Come aiutare le popolazioni colpite dal terremoto del Centro Italia. Ecco alcune iniziative

La terra ha tremato di nuovo al centro Italia distruggendo diversi paesi e radendo al suolo la vita tranquilla di molti italiani. 

Ore 3.36 magnitudo 6.0. Quell’ora maledetta che è già stata definita “l’ora del diavolo” perchè, soltanto pochi anni fa, anche all’Aquila, molto vicina al centro del nuovo terremoto, ha colpito alla stessa ora.

Sono tante le azioni ed i modi attraverso i quali è possibile dare una mano alle popolazioni afflitte dal dramma ed ai soccorritori che stanno facendo di tutto per riuscire a salvare quante più persone è possibile e recuperare i cadaveri da sotto le macerie.

A chi abita vicino alle zone colpite dal sisma, la protezione civile chiede di lasciare la linea telefonica libera, non intasare le comunicazioni e chiamare e ricevere le chiamate indispensabili proprio per favorire i soccorsi. Se avete dei wi-fi protetti da password togliere questa e rendere la linea pubblica per questo periodo, internet funziona ed è un buon mezzo per comunicare!

In tutta Italia, invece, si cercano donatori di sangue di qualsiasi gruppo! Bisogna avere fra i 18 e i 60, pesare più di 50 kg di peso ed essere sani. Per chi vuole donare può recarsi in un centro Avis o all’ospedale della propria città.

Per sostenere le popolazioni colpite la Croce Rossa Italiana ha attivato una raccolta fondi (Iban: IT40F0623003204000030631681; causale: “Terremoto Centro Italia”) e creato il numero telefonico 06 5510, dedicato al servizio donazioni, e l’indirizzo email: aiuti@cri.it.

E’ stata attivata anche una raccolta fondi tramite sms 45500; il testo da inviare è: protezione civile pro terremotati; costo: due euro da qualsiasi operatore telefonico. 

Su facebook si trovano inoltre gruppi come ad esempio Coldiretti, slow food e altri che hanno attivato proprie iniziative: ordinando un’amatriciana, in alcuni ristoranti, è possibile donare dei soldi alla raccolta fondi. Save the children sta attivando uno spazio per i bambini. Trovate anche le “Brigate di Solidarietà Attiva” per donare cibo, vestiti e opere di volontariato (quest’associazione si è formata nel 2009 per il terremoto dell’Aquila).

Tutti hanno voglia di piangere, ma adesso non è il momento. Serve una mano e serve subito. Sono passate diverse ore, ma non è detto che la sotto non ci sia ancora qualcuno che abbia bisogno d’aiuto.

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