Dal 1995 l’equinozio di marzo non segna solo la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, ma coincide anche con la Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie, promossa dall‘associazione Libera, guidata da don Luigi Ciotti.
Quest’anno è stata scelta Latina come luogo centrale di questa diciannovesima Giornata, perché “se da un lato è una terra di straordinarie risorse ambientali, dall’altro è un territorio segnato da una presenza, sempre più grave e diffusa, delle mafie: dai traffici illegali di rifiuti all’abusivismo edilizio, dal caporalato agli investimenti nella ristorazione. Ma saremo a Latina anche in memoria di don Cesare Boschin, che ha pagato con la vita il coraggio della testimonianza e della denuncia, di don Peppe Diana, ucciso vent’anni fa per il suo amore verso la sua terra e il suo popolo e di tutte le altre oltre novecento vittime innocenti delle mafie” – ha dichiarato don Luigi Ciotti, durante la conferenza stampa di presentazione.
In merito alle parole di don Ciotti, ricordiamo che nel 1993 all’interno della discarica di Borgo Montello, frazione del Comune di Latina, venne segnalata l’esistenza di un traffico di smaltimento di rifiuti illegale e la presenza di rifiuti tossici, con le conseguenze nefaste per la salute dei residenti e dei prodotti agricoli; inoltre, in provincia di Latina risulta esser presente più della metà dei lavoratori irregolari dell’intera regione: negli ultimi due anni sono state più di di 30 le denunce per riduzione in schiavitù, caporalato e sfruttamento lavorativo.
La denuncia di Libera si riferisce anche alla mafia in agricoltura presente a Latina: furti di attrezzature agricole, macellazioni clandestine, saccheggio del patrimonio boschivo, truffe nei confronti dell’Unione Europea e dei consumatori, ecomafie.
“Radici di memoria, frutti di impegno” è lo slogan scelto dall’associazione per questa manifestazione in cui si vuole ricordare le oltre 900 vittime innocenti delle mafie, semplici cittadini, o sacerdoti, o magistrati morti per mano delle mafie. “Ma da questo terribile elenco – sottolinea Libera – mancano tantissime altre vittime, impossibili da conoscere e da contare”.
Come giustamente ha sottolineato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, si tratta di “un’occasione importante per porre all’attenzione di tutti un problema che non può essere sottovalutato. La lotta alla mafia va fatta tutti i giorni innanzitutto con il buon esempio, con atti amministrativi, con la repressione e con le investigazioni come sta facendo chi sta nelle procure”.
La manifestazione si svolgerà nei giorni 21 e 22 marzo e si concluderà in Piazza del Popolo, dove dal palco a pedali della band dei Tetes de Bois, alimentato da 128 dinamo collegate ad altrettante biciclette, verranno letti i nomi delle 900 vittime.