Finalmente giustizia è stata fatta. Ieri il Tribuanle di Torino ha condannato il signor Raimondo Marietta Aleina, condomino di via Paravia, in una zona popolare di Torino, per aver insultato, maltrattato e commesso atti di danneggiamento contro una giovane coppia gay, residenti nello stesso immobile del signor Marietta.
I primi fatti risalgono al 2013 quando incominciarono le prime liti ed insulti, che nel giro di pochi mesi sono aumentate sempre più fino al punto di minacciare di morte i due ragazzi omosessuali e danneggiare anche la loro auto.
Ma il signor Marietta non era solo in queste azioni di stalking. Come infatti ricostruito dal PM nel corso del processo a suo carico, c’erano altri condomini che insultavano e mettevano sistematicamente in atto azioni per disturbare la coppia. La colpa del Marietta starebbe solo, forse, nel fatto che le sue frasi e i suoi modi si disinguevano dagli altri per i particolari e drammatici toni violenti.
Infatti, secondo quanto ricostruito dalle indagini e confermato in fase processuale, il signor Marietta avrebbe apostrofato i due ragazzi con frasi del tipo “Scendi giù, frocio di merda, che ti spacco la faccia!” o ancora “Bisogna bloccare quei due ricchioni per le scale e massacrarli di botte”. Allarmanti ed inquietanti a tal punto che i ragazzi, stanchi dalle continue lite e spaventati dalle crescenti minacce, hanno preferito denunciare i fatti alla Polizia.
Il condomino cerca di discolparsi, affermando che lui ha molti amici omosessuali e che anzi proprio i due ragazzi avrebbero dato calci e pugni alla sua porta. Parole che non hanno convinto evidentemente il giudice Alessandra Cecchelli, che ieri pomeriggio ha emesso sentenza di condanna ad un anno di reclusione a carico del signor Marietta.
Pena che è stata commutata in un pagamento di cinquemila euro a testa per i due ragazzi, e che é stata più aspra rispetto gli otto mesi di reclusione chiesti dal Pubblico Ministero.