Uomo di 107 anni chiede alla USL di fissare un esame. Ecco la risposta

Un anziano - 107enne - signore di origini siciliane, ma residente a Modena, chiede alla locale USL di effettuare un esame diagnostico per la funzionalità tiroidea. Il presidio ospedaliero fissa l'esame tra un anno.

Uomo di 107 anni chiede alla USL di fissare un esame. Ecco la risposta

Succede a Modena che un anziano signore di 107 anni, pensionato e vedovo, affetto da ipertiroidismo, chiede di effettuare dietro prescrizione geriatrica, una serie di esami, tra cui l’ecodoppler tiroideo senza mezzo di contrasto, nonché il T3 e il T4.  Dalla Usl prenotano l’esame per aprile 2017, cioé tra un anno.

Trattandosi di esami convenzionati con il Sistema Sanitario nazionale ed avendo l’anziano signore l’esenzione totale dal pagamento del ticket sanitario, ha ovviamento cercato di effettuare gli esami attraverso la Asl.

Pensava di non aver letto bene la data il signor Giovanni Spadafora, questo é il nome dell’anziano signore protagonista della curiosa vicenda, così ha richiesto, ovviamente, delle spiegazioni in merito all’impiegato di turno. Nulla di sbagliato – hanno tenuto a precisare – quella era proprio la prima data disponibile per poter fare l’ecodolppler.

Il signor Spadafora, scoraggiato dai tempi elefantiaci della sanità italiana e valutando anche il fatto di avere ben 107 anni,  ha ovviamento preferito optare per la sanità privata, quindi con portafoglio alla mano, nel giro di qualche giorno e soprattutto sborsando ben 554 euro, ha effettuato tutti gli esami prescritti dal geriatra.

Soluzione che purtroppo molti italiani adottano davanti a situazioni analoghe. Ma i familiari del signor Spadafora non hanno accettato fino in fondo la questione, anche perché considerata l’età del richiedente, sembra più che altro una beffa. Ecco perché hanno coinvolto l’Agitalia, per denunciare i fatti e valutare una possibile azione legale contro la USL.  

Ciò che é accaduto al signor Spadafora sembra uscito da un romanzo di kafkiana ispirazione, se non fosse che invece é una triste realtà che colpisce non solo l’Azienda sanitaria locale di Modena, bensì trasversalmente un pò tutta l’Italia. Purtroppo troppo spesso assistiamo alla contrapposizione tra la pedissequa applicazione dei regolamenti e delle procedure amministravie, cui sono obbligati gli impiegati, e le esigenze dei malati. A volte gli impiegati dovrebbero capire chi hanno difronte e prendersi la responsabilità delle loro decisioni. Perché anche nella pubblica amministrazione, la flessibilità e le deroghe per fatti gravi sono ammesse. Ma forse non tutti lo sanno.

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