Ricatto alla padrona: "dammi 200 euro se vuoi rivedere il tuo cane"

Brutta disavventura per un barboncino di 9 mesi e la sua padrona, vittime di un sequestro ed un ricatto da parte di un uomo che ha minacciato di non restituire l'animale: "Dammi 200 euro o non lo rivedrai più".

Ricatto alla padrona: "dammi 200 euro se vuoi rivedere il tuo cane"

Chiunque viva con un cane, sa bene quanto possa essere parte integrante della famiglia in ogni aspetto della quotidianità. E, escludendo dal computo coloro che sono del tutto insensibili alla violenza sugli animali, pagherebbe cifre apparentemente spropositate per assicurarsi il suo benessere.

Sta di fatto che i rapimenti di cani costituiscono un racket piuttosto diffuso, benché se ne parli poco, a causa della proporzione nettamente fra guadagno e possibile pena: le conseguenze per chi sequestra un cane sono infatti piuttosto blande, poiché non si tratta di un essere umano. Molto più alta è invece la concezione che la famiglia coltiva della bestiola rapita.

E di conseguenza, la somma che i “familiari” sono disposti a pagare per riaverla indietro. Della triste realtà del rapimento di animali a scopo di estorsione ne ha avuto un saggio Blu, barboncino di soli 9 mesi finito nelle mani di un 26enne originario della provincia di Caserta, il quale ha chiesto 200 euro alla padrona dell’animale per riaverlo indietro.

E’ accaduto lo scorso giovedì 21 aprile a Bologna, e l’uomo è stato successivamente incriminato per tentata estorsione. Era circa mezzogiorno quando Blu, approfittando della distrazione della sua padrona, era uscito per una scampagnata “fuori programma”. La donna, una 64enne bolognese, non ha avuto la prontezza necessaria a rincorrerlo e raggiungerlo.

Cionondimeno ha subito allertato amici, familiari e vicini di casa per cominciare le ricerche. Ed è stato proprio in seguito all’affissione dei consueti manifesti, corredati dal numero di telefono della padrona, che la donna ha ricevuto una telefonata apparentemente confortante: “Ho trovato Blu, era ai Giardini Margherita“.

Ma il senso di sollievo inizialmente covato dalla 64enne è stato ben presto soppiantato dallo shock, perché la voce dall’altro capo del telefono ha poi proseguito: “A mia moglie e mia figlia questo cane piace. Lo rivuoi indietro? Allora dammi 200 euro“. La donna ha avuto la lucidità per fingere di cedere al ricatto, salvo poi avvertire le forze dell’ordine.

I carabinieri in borghese si sono così recati sul luogo dell’appuntamento, ed hanno sventato il piano del 26enne che, inventandosi di sana pianta la storia della moglie e della bambina (in realtà l’uomo è celibe e senza figli), ha cercato di estorcere denaro all’anziana signora facendo leva sulle sue fragilità emotive.

La donna, felicissima per il fatto di aver potuto riabbracciare il suo amato compagno di vita e di giochi, ha reso noto che intende pagare i 200 euro richiesti dal criminale, ma ovviamente non certo a lui: li devolverà in beneficenza al canile del Trebbo.

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