Giuseppe Boer, 45 anni di Torre di Mosto, località in provincia di Venezia, è l’autista eroe di un tragico episodio avvenuto all’interno dell’autobus che guidava quella sera conclusosi però felicemente.
Partito da Noventa, il mezzo di linea dell‘Azienda di trasporti del Veneto Orientale si stava dirigendo verso San Donà con all’interno sette giovani stranieri e due ragazze italiane. Nella fermata adiacente il centro commerciale Aquilegia di San Donà un giovane 23enne è salito sedendosi nel posto collocato dietro l’autista. Quest’ultimo si accorge che il giovane sta battendo sul vetro del finestrino e spiega all’autista che si sta sentendo male non a causa di un malore casuale, ma poichè il 23enne è un cardiopatico.
In pochi secondi Giuseppe ferma l’autobus davanti l’edicola di Mussetta, fa stendere il giovane sul marciapiede, gli sbottona i vestiti per farlo respirare e si informa se ha medicinali da prendere in casi di emergenza. Viene successivamente soccorso dal 118 che lo trasporta d’urgenza all’ospedale, mentre il coraggioso autista riparte portando a termine la sua corsa. All’interno dell’autobus tutti i presenti sono rimasti meravigliati della prontezza d’agire del conducente, complimentandosi con lui per l’eroico gesto in quanto grazie ai suoi nervi d’acciaio si sono potute evitare conseguenze drammatiche per il giovane passeggero.
Giuseppe spiega che, come gli altri 300 autisti di linea del Veneto Orientale, ha seguito un corso di primo soccorso quindi non si sarebbe di certo tirato indietro se la situazione fosse degenerata e avesse richiesto un intervento immediato e preciso. Fortunatamente eroi autisti ne esistono ancora in Italia: infatti circa un mese fa, in via Torricella di Sopra a Brescia, un autista di linea è subito intervenuto salvando la vita di un bambino di 5 anni che era stato investito e travolto da un furgone che purtroppo non lo aveva visto. Resosi conto del tragico avvenimento è subito sceso dall’autobus che guidava per soccorrerlo e attraverso le tecniche di primo soccorso ha salvato la vita di questo piccolo bambino.
Potrà sembrare esagerato chiamarlo “eroe” in quanto ciò che ha fatto è un gesto più che doveroso secondo parte dei cittadini della nostra comunità, ma ciò che è certo è che non tutti abbiamo lo stesso sangue freddo di fronte a situazioni che possono aggravarsi in pochi minuti. Davanti a situazioni che ci colgono di sorpresa non sempre abbiamo la lucidità che ci fa agire correttamente, anzi molto spesso, presi dal panico, la mente si annebbia e si commettono gravi errori.
Bisogna prendere ad esempio persone come Giuseppe Boer, in questa società in cui le buone azioni contano poco rispetto all’interesse dell’individuo stesso. Stiamo diventando sempre più egoisti, incuranti dei bisogni degli altri e quando succedono fatti anche abbastanza gravi nascondiamo la testa sotto la sabbia come gli struzzi convincendoci che il caso non ci riguarda poi invece quando qualcosa succede proprio a noi ci meravigliamo che non ci sia nessuno a soccorrerci e aiutarci.