Ex moglie chiede 50.000 euro di risarcimento al marito: "Non era bravo a letto"

Una donna ha chiesto 50.000 euro di risarcimento all'ex marito per danni morali. Il motivo sembra assurdo: "A letto era una frana, voglio essere risarcita". Ma il tribunale dà ragione a lui.

Ex moglie chiede 50.000 euro di risarcimento al marito: "Non era bravo a letto"

Una donna ha citato l’ex marito per danni morali, chiedendogli la bellezza di 50.000 euro dopo la separazione, a causa di un motivo tutt’altro che trascurabile. “Mio marito a letto era una frana” ha infatti commentato l’ex moglie, cristallina ed imperturbabile, di fronte al giudice che avrebbe dovuto stabilire se l’uomo dovesse o meno pagare la quota richiesta. Il caso è avvenuto a Civitanova, in provincia di Macerata (Marche).

Problemi sotto le lenzuola che hanno inevitabilmente finito col ripercuotersi sulla vita di coppia, ma in realtà la vicenda è molto più intricata di quanto potrebbe sembrare di primo acchito. Perché alla base del supposto rifiuto di lui di soddisfare le esigenze dell’ex moglie, c’era un problema anatomico non di poco conto.

L’uomo era infatti affetto da un impedimento fisiologico che gli negava la possibilità di consumare il matrimonio a dovere, e questo ha mandato su tutte le furie la donna, che ha dunque provveduto a trascindarlo in tribunale per la “mancata soddisfazione” di esigenze improrogabili.

Il Corriere Adriatico ha riportato la vicenda specificando però che il giudice di primo grado avesse già dato ragione all’ex marito, affermando che alla donna insoddisfatta non spettava alcun ricorso. Sulle prime lei aveva portato un certificato medico in aula, nelle quali era attestato che fosse ancora “sostanzialmente vergine“, per citare alla lettera il documento.

Tuttavia è stata fondamentale la testimonianza portata dall’esperto che ha accertato che il difetto anatomico che impediva al marito di essere un leone sotto le lenzuola, fosse stato prontamente corretto per via chirurgica. Nessuna disfunzionalità a quel punto avrebbe impedito ai due di darsi alla pazza gioia. Ma così evidentemente non è stato.

Ed il motivo non era più lui a quel punto, bensì lei: il consorte citato in causa ha infatti ribaltato le sorti del processo affermando che fosse proprio l’ex moglie a rifiutarsi di indulgere ad una maggiore intimità con lui, anche dopo che l’intervento l’aveva messo in condizione di regalarle quel piacere a lungo atteso.

Il processo è durato a lungo, ben 11 anni di odissea giudiziaria, fino a quando pochi giorni fa non è stata messa definitivamente la parola fine su tutta la vicenda: il Tribunale d’appello ha dichiarato che l’uomo non dovrà sborsare un solo euro, in quanto in sede processuale è stato stabilito che fosse proprio la donna ad essersi rifiutata di concedersi; verdetto che ha dunque scagionato il marito inadempiente.

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