In Venezuela gli scontri tra studenti e poliziotti continuano. Nicolas Maduro minaccia un golpe fascista e intanto caccia via dal paese la CNN. Intanto le denunce degli studenti nei confronti della polizia stanno aumentando. Un giovane studente, dopo essere stato arrestato, è stato stuprato con la canna di un fucile. Intanto i morti salgono a otto. A Tachira che si trova nella parte ovest del Venezuela e dove pare sia partita la protesta studentesca, il governo ha inviato paracadutisti e anche aerei di guerra in missione di pace.
Catherine Ashton, rappresentante dell’Unione Europea per la politica Estera, dice di essere molto preoccupata per tutti gli arresti degli studenti e dei dirigenti politici. Comunque tutti gli appelli per la pace sembra non aver fatto alcun effetto su Maduro che continua a dispiegare forze militari soprattutto nei luoghi dove è iniziata la ribellione degli studenti e dove ancora sta continuando l’opposizione a questo governo. Il motivo per cui Maduro ha cacciato dal Venezuela la CNN è perchè secondo lui, incitavano alla ribellione e quindi ad altro spargimento di sangue. John Kerry, segretario di Stato americano, ha espresso la sua preoccupazione per la situazione in Venezuela elencando tutte le mancanze che il governo di Maduro avrebbe fatto. Naturalmente non ha condiviso il fatto che i giornalisti della CNN siano stati allontanati, limitando in questo modo la libertà di espressione e infine chiede apertamente al governo venezuelano di porre fine alle violenze, liberare tutti quelli dell’opposizione che si sono ribellati al suo governo e di rispettare i diritti umani. Il presidente del Venezuela si è risentito dalle parole del segretario di Stato americano definendo le sue parole arroganti e insolenti e continua dicendo che le sue parole non fanno altro che incitare alla violenza tutti coloro che si oppongono al suo governo.
Aggiunge anche che i poliziotti che hanno aperto il fuoco sugli studenti sono stati arrestati. Maduro ha minacciato che se le proteste non finiranno, taglierà le forniture di benzina. Purtroppo si teme che le violenze non avranno fine, oggi gli studenti hanno chiesto di liberare anche il loro leader, Leopoldo Lopez, consegnatosi spontaneamente alla giustizia. Le proteste oramai si sono estese in tutto il Venezuela, oramai non si tratta più solo di una protesta di studenti.