Un equipaggio di sole donne nella Royal Brunei Airlines

La compagnia aerea Royal Brunei Airlines va in netto contrasto con il governo, annunciando la creazione di un equipaggio tutto al femminile. Per le strade del Brunei, intanto, vige la sharia, che limita pesantemente le donne.

Un equipaggio di sole donne nella Royal Brunei Airlines

Negli scorsi mesi, il Brunei è passato alla ribalta della cronaca estera per il fatto che il governante del Paese – che in questo caso è il Sultano – ha deciso di applicare nel Paese delle nuove, proibitive leggi, basate sulla ‘sharia’ (la legge sacra dell’Islam radicale n.d.a.).

Queste norme limitano fortemente la libertà delle donne e reintroducono la pena di morte; basti pensare che, dallo scorso anno, è stato addirittura abolito il Natale, per capire quanto in là possa spingersi questo radicalismo religioso.

Decisamente controcorrente, però è la compagnia aerea del Brunei, la Royal Brunei Airlines che ha proposto, per un suo aereo, il primo equipaggio composto interamente da membri del gentil sesso, primo nella storia della compagnia aerea.
La foto dell’equipaggio, tutto al femminile, è stata condivisa su ‘Instagram’ che è subito diventata virale come il commento che la accompagna: “Primo trio femminile nella cabina di pilotaggio. Il comandante Sharifah Czarena e gli ufficiali Sariana Nordin e Dk Nadiah, prima di operare il volo BI081 dal Brunei a Jeddah, vi augurano ‘Un felice 32esimo National Day’. Siamo una generazione con uno scopo, siamo il domani”.

Questa è davvero una presa di posizione decisa della compagnia aerea che sembra essere piaciuta moltissimo agli utenti occidentali che l’hanno acclamata a suon di ‘like’, contribuendo così a farla diventare ancora più virale e dandole ancora più pubblicità. Sono in molti, però – nel mondo islamico – a condannare la ‘sfacciataggine’ delle donne che si sono fatte fotografare mentre hanno indosso la divisa della compagnia: pantaloni, giacca e velo che copre il capo.

A quanto pare, quindi, le hostess non saranno agghindate con la classica gonna, che le garantirebbe una condanna sicura per violazione del decoro e che, in alcuni casi, potrebbe perfino costare la vita. Su questo punto in particolare premono le campagne di sensibilizzazione delle femministe islamiche che vorrebbero avere più diritti e maggiore libertà, cosa che – fino a quando Paesi come il Brunei adopereranno la ‘sharia’ come legge nazionale – sarà impossibile.
Un piccolo passo, ad ogni modo, è stato compiuto nel verso giusto.

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