Lo scandalo della pedofilia nella chiesa è forse uno dei maggiori scandali degli ultimi secoli che riguarda direttamente i membri del clero della Chiesa Romana. In questi giorni si trova a Roma un gruppo di australiani che, quando erano bambini, sono stati abusati sessualmente da sacerdoti.
Sono venuti a Roma per assistere alle audizioni in video-collegamento con il cardinale George Pell, prefetto della Segreteria Vaticana per l’economia, davanti alla “Commissione reale sulle risposte istituzionali agli abusi sessuali sui minori“.
Ebbene, questo gruppo di persone richiede a gran voce che Papa Francesco li incontri, in modo da poter raccogliere il loro grido disperato. Il gruppo, composto da una quindicina di persone, lascerà Roma venerdì prossimo e chiede a gran voce che il Santo Padre possa ascoltarli, in modo da comprendere realmente cosa ha comportato nelle loro vite essere stati vittime di abusi ed anche perchè in questo modo si potrà proteggere altri bambini da futuri preti che, noncuranti dei giuramenti fatti, potrebbero pensare di abusare ancora di piccoli, indifesi bambini.
L’audizione di due giorni fa è stata una cosa abbastanza lunga, infatti è durata fino alle tre di notte. I membri della chiesa vedono di buon grado questi incontri privati del Papa con gli australiani, in quanto ritengono che possa essere una parte importante della loro giuarigione e che, in questo modo, possano ritornare a fidarsi della chiesa.
Ad ogni modo, la commissione ha esaminato alcuni casi accaduti in Australia, a Ballarat e Melbourne, nello Stato australiano di Victoria, relativi agli anni Settanta e Ottanta. Nel mirino della commissione anche il caso del sacerdote Peter Searson, parroco nella diocesi di Melbourne, morto nel 2009 ma che era stato condannato per aver abusato sessualmente di minori arrivando a minacciarli mediante l’uso di armi da fuoco ed addirittura uccidendo animali per intimorire le sue giovani vittime.
Ad ogni modo, la Commissione sta svolgendo tutti i passi necessari per scoprire la verità e fare in modo che i colpevoli paghino, soprattutto perchè la fede delle persone che hanno subito abusi possa venire riabilitata e possano ritornare a pregare e trovare conforto nella Chiesa, che di certo non ha nulla a che fare con queste persone che, anche rappresentandola, hanno da tempo smarrito la propria retta via.