La tragedia di Tommy, autistico a 18 anni: "Per la legge, se sei maggiorenne sei guarito"

Tommy è un ragazzo autistico, ed ha appena compiuto 18 anni. Ma la sua festa sarà un dramma: perché per la legge italiana, l'autismo è solo "infantile" ed un uomo adulto non può essere autistico.

La tragedia di Tommy, autistico a 18 anni: "Per la legge, se sei maggiorenne sei guarito"

Tommy è un ragazzo autistico che quest’oggi (26 febbraio 2016, nda) ha appena compiuto 18 anni. E come tanti altri giovani nella sua condizione, sta vivendo una situazione paradossale: per la legge italiana è automaticamente guarito dalla sua malattia grazie al compimento della maggiore età.

Si tratta di uno dei tanti paradossi della nostra legislatura che regolano le differenze nel trattamento tra minorenni e maggiorenni. Nella fattispecie in questo caso in Italia è riconosciuto solo l’autismo infantile. Va da sé che, legalmente parlando, quando l’aggettivo “infantile” viene meno non si è più autorizzati a parlare di autismo.

Un perfetto esempio – tra i tanti – di come la burocrazia uccida la realtà e le necessità dei cittadini. Purtroppo però in questo caso ad andarci di mezzo sono migliaia di bambini italiani, incapaci di badare a sé stessi, che una volta diventati maggiorenni si vedono negare dallo Stato il diritto ad essere malati.

Per praticità, il Governo preferisce considerarli “guariti”, e negare loro qualsiasi supporto che la loro stessa condizione di autistici imporrebbe al fine di risparmiare risorse. Quasi come se l’autismo fosse una sorta di malattia terminale che dovesse riguardare solo i bambini.

Tommy però non solo non è più un bambino, ma non è nemmeno un malato terminale. Perché, potranno stupirsene in Parlamento, l’autismo non uccide. E la vita di una persona autistica può essere lunga quanto quella di ogni altro individuo sano. Dai 18 anni in poi però, è destinata ad essere un inferno a causa di un cavillo burocratico presente nelle nostre leggi.

Questo per Tommy significa basta pulmino giallo riservato ai “ragazzi speciali”, basta centro di abilitazione, basta terapie, basta sostegno e supporto di ogni genere. D’ora in poi per lo Stato italiano, Tommy sarà una persona “normale”. Poco importa se l’autismo non guarisce a 18 anni: per i burocrati, è più comodo così.

Tuttavia in Italia c’è anche chi combatte per Tommy, e per tutti i ragazzi come lui: l’associazione “L’autismo parla” ha presentato diverse proposte per “Eliminare la revisione dell’austistico a 18 anni, restituendogli la patologia“. Fino a quando la questione non verrà presa in considerazione dai politici però, in Italia qualsiasi ragazzo autistico al compimento della maggiore età, per la legge sarà da considerarsi automaticamente guarito.

Miracoli della burocrazia italiana.

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