Quella che segue è una delle rare storie a lieto fine che giungono all’attenzione dei media, infatti siamo sempre più abituati a leggere di morti, di incidenti e di guerre e carestie. Questa, invece, è una storia a lieto fine. E’ la storia di Roberta, una donna cieca dalla nascita, e del suo cane guida di nome Rasta, un labrador di 7 anni.
E’ iniziato tutto il 10 gennaio, quando ai due non fu permesso di entrare al cinema di Milano, ‘Arcobaleno’, motivando tale diniego in quanto gli animali non erano ammessi all’interno dello stabile.
Roberta – da subito – ha cercato di spiegare alla cassiera che il cane che la accompagnava non era un normale cane da compagnia, ma era ben altro tipo di animale domestico: si tratta, infatti, di un cane guida per ciechi. Le spiegazioni di Roberta non sono servite a nulla e la donna è stata costretta a chiamare il 113 per far valere i suoi diritti. A nulla servì, però, l’intercessione delle forze dell’ordine, in quanto la donna ed il suo cane furono costrette a tornarsene a casa.
Questa palese violazione dei suoi diritti, però, non è mai andata giù a Roberta che, conoscendo bene i suoi diritti, ha mandato una segnalazione dell’accaduto al Viminale ed alla Questura di Milano. Era sicura di avere ragione e che con il suo ingresso nel cinema con il fidato cane guida non avrebbe violato nessuna regola, in quanto una legge del 1974 stabilisce che ai cani-guida è concesso accompagnare i loro padroni ovunque essi decidano di andare.
Quando la notizia è venuta a conoscenza dei media, è stato talmente tanto l’imbarazzo per il direttore del cinema e per l’agente chiamato quel pomeriggio, che, il cinema, ha voluto organizzare un evento con Roberta ed il suo Rasta. La figuraccia ormai era stata fatta ma quello che ha fatto piacere a Roberta, è stata la dimostrazione che con la perseveranza e la conoscenza e, soprattutto, quando si è consapevoli di essere nella ragione, tutte le battaglie vengono vinte. Anche quelle che sembrano impossibili.