Dodici giorni fa Vincenzo Amendola, come un qualsiasi diciottenne, era uscito di casa per incontrare gli amici ma non è mai rincasato; il suo cadavere è stato ritrovato sotto 50 cm di terreno, in un appezzamento agricolo che si trova in Viale Due Giugno, a San Giovanni a Teduccio, comune in cui il giovane viveva con la sua famiglia.
Il terreno si trova vicino ad un complesso di case popolari ed ancora non è chiaro se il corpo del ragazzo è stato portato lì in un secondo momento per essere occultato o se l’omicidio è avvenuto proprio lì.
La sua scomparsa aveva destato molte perplessità in quanto Vincenzo, da come lo raccontano le persone che lo conoscevano, era un ragazzo tranquillo, che come tanti suoi coetanei trascorreva le sue giornate alla ricerca di un lavoro o in compagnia di amici e parenti. Il giovane non aveva precedenti penali o collegamenti con ambienti malavitosi, il che ha reso più difficili le indagini condotte dai Carabinieri di Torre del Greco comandati dal maggiore De Rosa e dalla squadra mobile della Polizia, coordinati dal Procuratore Giovanni Colangelo.
Qualche giorno fa, a San Giovanni a Teduccio, l’associazione “Bublibù” ha organizzato una fiaccolata per Vincenzo e numerosi sono stati gli appelli dei genitori disperati.
Ad effettuare il ritrovamento sono stai gli inquirenti che però non hanno riferito l’iter investigativo che li ha portati al corpo di Vincenzo che, prima di essere sepolto, è stato ucciso con due colpi di pistola al volto. Attualmente si sa che hanno posto in stato di fermo Gaetano Nunziato, un 23enne con piccoli precedenti penali ed amico di Vincenzo. A quanto pare sarebbe lui l’unica ombra nella vita della giovane vittima.
Gaetano Nunziato è stato accusato di omicidio aggravato dal metodo mafioso, di occultamento di cadavere e di porto e detenzione illegale di arma da fuoco.