Catturato il secondo evaso dal carcere di Rebibbia

Il complice si era già costituito nella serata di ieri. Oggi è stato possibile catturare il secondo detenuto romeno che pochi giorni fa era evaso dal carcere di Rebibbia usando le lenzuola.

Catturato il secondo evaso dal carcere di Rebibbia

Pochi giorni fa ci siamo interessati della notizia dei due detenuti romeni evasi dal carcere di Rebibbia, Catalin Ciobanu e Mihai Florin Diaconescu, rispettivamente di 28 e 33 anni.

Soltanto pochi giorni fa, i due erano riusciti a segare le sbarre di una finestra di un magazzino del carcere con l’ ausilio di una lima, riuscendo ad accedere così ad una zona di passaggio del penitenziario. Da lì si erano calati su via Tiburtina usando, come si è visto nelle migliori scene di evasione cinematografica, delle lenzuola come fune.

Da allora era incominciata la caccia all’uomo ma le autorità non avevano idea di dove fossero i due, sui quali pendono gravi accuse, addirittura uno dei galeotti era in carcere con un’accusa di omicidio e sequestro di persona e l’altro stava scontando una pena per rapina; subito si era pensato a dei complici avuti fuori dal carcere che li avessero aiutati a dileguarsi.

Il primo evaso si è consegnato volontariamente nella serata di ieri ai militari per essere rimesso in cella, mentre il suo complice continuava ad essere ‘uccel di bosco’. La svolta è avvenuta. però, durante un posto di blocco dei carabinieri di Tivoli che stavano eseguendo dei posti di blocco in tutta la zona. Il fato ha voluto che ad un posto di blocco fosse fermato un furgone, sul quale c’era proprio il secondo ricercato per evasione, che ha subito tentato di darsi alla macchia a piedi, ma è stato subito bloccato e reso inoffensivo dagli uomini dell’arma.

Data la pericolosità degli evasi, tutta la nazione può tirare un sospiro di sollievo: due criminali sono stati riconsegnati alla giustizia, dalla quale avevano tentato, invano, la fuga. Va ricordato che il carcere di Rebibbia, riguardo alle evasioni, ha una lunga lista di episodi simili: pochi giorni prima di questa fuga, altri due detenuti avevano tentato di evadere nascondendosi in un camion di una ditta di servizi carcerari.

Pochi anni addietro altri due detenuti sono fuggiti esattamente usando la stessa metodologia dei due romeni. Più voci richiedono ora di incrementare la sorveglianza, poiché in Italia esistono carceri in disuso provvisti di personale e di guardie carcerarie che faticano a sorvegliare i detenuti, per via della scarsità di risorse che impone, ad un personale già numericamente scarso, turni sin troppo serrati.

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