E’ nata la prima associazione contro il bullismo organizzata dagli stessi studenti, in un liceo di Lecce. Si tratta dell’istituto Galieli-Costa, e l’iniziativa è stata ribattezzata “Mabasta” dai suoi stessi ideatori.
A dare lo scossone decisivo alle coscienze dei ragazzi è stato il tragico caso della 12enne di Pordenone che ha tentato di suicidarsi gettandosi da un balcone, a causa degli abusi subiti a scuola dai compagni. “Oggi dovevo tornare a scuola dopo la malattia, ma io non ce la facevo a rientrare in quella classe. Avevo paura di urlare al mondo i miei timori e così ho deciso di farla finita“, aveva raccontato allora la ragazzina ai suoi soccorritori.
Un episodio che, per quanto tragico, si perde in quell’oceano di violenze subite a scuola da migliaia di ragazzini in Italia – milioni in tutto il mondo – e sul quale l’attenzione di genitori ed insegnanti è stata spesso colpevolmente assente.
La maggior parte degli adulti relega infatti episodi di questo genere alla voce “bullismo“, considerandoli poco più che una mascalzonata da ragazzi, senza comprendere quanto possano devastare una persona a tal punto da spingerla al suicidio. Poiché si tratta di stalking ed aggressioni quotidiane e spesso drammaticamente violente, che i ragazzi sono costretti a subire anche per ore tutti i giorni.
Qualche esempio? Oltre al caso di Pordenone, di recente è emerso la tragedia di un’altra ragazzina, una 13enne disabile legata ad una cancellata e costretta, sotto minaccia, a fumare marijuana dagli studenti più grandi, che nel frattempo le urinavano addosso.
Per questo i giovani del liceo Galilei-Costa hanno deciso di dire “basta”, e di aprire la prima pagina Facebook organizzata dagli studenti per offrire supporto a tutte le vittime di bullismo in Italia. Il nome “Mabasta” è l’acronimo di “Movimento antibullismo animato da studenti adolescenti“.