Clamorosi retroscena sulle violenze di Colonia avvenute in occasione dei festeggiamenti del Capodanno 2015: fra gli indagati per le violenze sessuali e le rapine, solo 3 sospettati risultano essere rifugiati arrivati in Germania di recente ed in attesa del permesso di asilo.
Si tratta di un uomo iracheno e di due siriani, unitisi al marasma generale per molestare le donne e derubarle. Eppure sono ben 59 gli extracomunitari iscritti nel registro degli indagati: gli altri 56 presunti criminali dunque chi sono? Stando alle notizie fornite dagli inquirenti, si tratta di immigrati che si trovano tutt’oggi regolarmente in Germania.
La maggior parte delle violenze di Colonia non è stata dunque opera dei rifugiati arrivati di recente, bensì di stranieri, africani e mediorientali, che si trovavano già in Germania e regolarmente in possesso di tutti i permessi necessari a garantirsi la permanenza nel Paese. Si tratta di uomini provenienti da Marocco, Algeria e Tunisia.
Fra i 59 indagati, 13 criminali sono già stati tratti in arresto dopo che gli inquirenti sono riusciti a raccogliere un sufficiente numero di prove a loro carico. Eppure tra loro, così come tra gli altri sospettati, quasi tutti erano residenti in Germania già da diversi anni.
A rendere pubblici questi dati è stato Ulrich Bremer, il magistrato responsabile delle indagini sulle numerose denunce fatte pervenire lo scorso Capodanno alle forze dell’ordine tedesche. In tutto sono state ben 1.054 le denunce arrivate alla polizia, ripartite in 454 per molestie o violenze sessuali consumate, e 600 per furti di vario genere.
Lo stesso Bremer ha sottolineato che l’ondata di crimini perpetrati dagli immigrati mediorientali stia raggiungendo vette straordinarie, con oltre 22.000 arresti di stranieri provenienti dal Maghreb per reati come furti, rapine e borseggi soltanto negli ultimi 2 anni.
Tuttavia stanto ad uno studio presentato dal capo della polizia di Baunschweig Ulf Kuech, il rapporto tra i crimini commessi dagli immigrati e quelli commessi dai cittadini tedeschi sarebbe – proporzionalmente parlando – quasi identico.