Liguria, politico leghista: "Un figlio gay? Gli darei fuoco vivo"

Bufera su Giovanni De Paoli, consigliere di Lega Nord in Liguria, dopo le sue scioccanti dichiarazioni in risposta ad una domanda su un ipotetico figlio gay. Uno dei presenti: "Parla come i nazisti".

Liguria, politico leghista: "Un figlio gay? Gli darei fuoco vivo"

Se avessi un figlio gay lo butterei dentro una caldaia, e gli darei fuoco“. Dichiarazioni firmate Giovanni De Paoli, consigliere di Lega Nord in Liguria, arrivate durante uno scambio di battute in occasione della Commissione sui diritti civili in Regione Liguria.

Le parole del politico leghista sono state riportate da GenovaToday ed hanno subito infiammato i quotidiani di tutto il Paese, dopo che alcuni membri dell’Associazione Genitori di Omosessuali (Agedo) hanno denunciato il fatto alla stampa.

La bufera mediatica ha travolto De Paoli, che si è subito affrettato ad abiurare: “Io non ho mai detto una cosa del genere“, eppure uno dei presenti in sala – citato sempre da GenovaToday – ha dichiarato che alle parole del consigliere di Lega Nord su un presunto figlio gay: “Mi si è gelato il sangue. Ho avuto la pelle d’oca, ed ho pensato subito ai lager nazisti“.

Nel dibattito si è inserito anche il Movimento 5 Stelle, che mediante un comunicato ufficiale ha richiesto una netta smentita da parte del consigliere, o le sue dimissioni con pubbliche scuse al Paese ed al Partito. E la smentita in effetti è arrivata, anche se sembra più che altro un tentativo di arrampicarsi sugli specchi.

Io non ho mai detto la frase che mi è stata attribuita, anzi: ho detto al contrario che se avessi un figlio gay non lo brucerei nel forno“. Giovanni De Paoli non si è però limitato a negare, ma ha anche spiegato la sua idea – decisamente arcaica, dal punto di vista scientifico – sugli omosessuali.

Non potrò mai ammettere quelle cose dei figli omosessuali […] Cosa farei se avessi un figlio gay? Se fosse una malattia lo curerei, ma invece penso che sia un vizio e non ci sarebbe nulla per guarirlo“. Insomma Il politico leghista smentisce le accuse ma ricorda come, secondo lui, l’omosessualità sia semplicemente un vizio dettato da una scelta capricciosa, e non un’inclinazione naturale (come invece suggeriscono le ricerche effettuate in proposito negli ultimi decenni).

Stando alle dichiarazioni di De Paoli dunque, gay non si nasce ma “lo si diventerebbe per lussuria“. Una tesi ampiamente confutata dalla comunità scientifica, ma che il consigliere di Lega Nord si rifiuta di abbandonare anche di fronte ai dati acclarati. E sulla frase relativa al figlio gay da mettere al rogo, ribadisce a chi l’ha accusato di nazismo: “Non parlavo con loro. Io non chiedo scusa a nessuno“.

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