“Non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione“. Con queste parole ha esordito, con molta chiarezza, Papa Francesco, nel discorso al Tribunale della Rota Romana, nell’udienza per l’inaugurazione dell’anno Giudiziario, tradizionale discorso che il Papa tiene ogni anno in occasione di questo evento.
Il Papa ha rilanciato, poi, invitando la Sacra Rota a valutare attentamente gli errori che riguardano la ‘sacramentalità del matrimonio‘. Il tribunale de La Rota Romana, come affermò già Pio XII, è il Tribunale ‘della Famiglia‘, quindi riveste un ruolo fondamentale in questi tempi nei quali la legge italiana sta tanto parlando di famiglia e di coppie di fatto.
Il Papa riconosce a più riprese che, accanto ai cristiani dalla fede forte e formata alla carità, ce ne sono altri che hanno, invece, una fede più debole, ‘dimenticata’. Papa Francesco, quindi, sostiene che la qualità della fede non è assolutamente una condizione essenziale del consenso matrimoniale che può sempre essere ‘minato a livello naturale’.
Il Papa continua spiegando che la coppia, al momento del matrimonio, ha una conoscenza ‘limitata’ del progetto che Dio ha stabilito per la loro vita insieme, in quanto scopriranno nella vita familiare tutto ciò che Dio ha progettato. Il Pontefice conclude il suo discorso spiegando come la famiglia sia connessa inscindibilmente alla Chiesa e che “il disegno ultimo di Dio lo si può trovare nell’istituzione della famiglia“.
Queste parole non saranno bene accettate dalle persone, cattoliche, che approvano le unioni di fatto, mail compito del Papa è anche quello di interpretare la parola di Dio in modo che sempre più persone aderiscano alla Fede. La Famiglia, quindi, come unità cristiana, non va confusa con le unioni di fatto che, per quanto siano importanti, sono abbastanza distanti da quello che è il messaggio della Chiesa.