E’ arrivata anche in Italia la tendenza made in USA a vietare l’ingresso ai bambini in alcuni locali commerciali. E, nel Bresciano, precisamente a Bagnolo Mella, nella pizzeria-pasticceria di proprietà della famiglia Sirani, è presente un cartello che avvisa che dopo le ore 21 l’ingresso è riservato solo agli adulti. In realtà, questa regola venne adottata ancora 7 anni fa, in seguito a insistenti lamentele da parte dei clienti per l’insopportabile atmosfera creata dalle urla, pianti e capricci dei bimbi presenti in sala.
Il Presidente della Fipe-Confcommercio, Stoppani, è intervenuto sull’argomento con queste parole: “Un pubblico esercizio può rifiutare una prestazione se esistono giustificati motivi che lo impongono. Gli schiamazzi, il pianto o le intemperanze proprie dei piccoli possono costituire valide giustificazioni. Inoltre, un esercente ha il diritto di caratterizzare la sua offerta, imponendo dei vincoli di accesso – sul vestiario, sul genere, sull’età, eccetera – assumendo i rischi imprenditoriali conseguenti”.
Il pubblico del web si divide: c’è chi avanza accuse e polemiche, addirittura parlando di discriminazione e razzismo, ma non mancano neppure i convinti sostenitori del “No Kids zone”, non solo nei ristoranti o pizzerie, ma anche nei resort, alberghi e voli aerei.
E i gestori italiani attenti ai bisogni dei loro clienti si adeguano: sono numerosi, infatti, gli esempi di locali “childenfree” nel nostro paese; tra questi: l’hotel Mont Blanc in Valle d’Aosta, l’hotel Morfeo sulla Riviera adriatica, l’Antico Casale di San Gimignano.
E anche la compagnia irlandese low cost, Ryanair, dal 2011 ha introdotto dei voli senza bambini, in seguito ad un sondaggio da lei condotto tra i suoi passeggeri, la metà dei quali dichiarava di essere disposta anche a pagare un prezzo più alto pur di non avere bambini a bordo.
Io sono una mamma di un bimbo di 3 anni e, di primo acchito, questa presa di posizione nei confronti dei nostri piccoli mi ha amareggiata non poco. Ma, poi, pensando alle cene fuori casa o ai pomeriggi di svago con la mia famiglia, bimbi compresi, ho capito che siamo noi genitori a dover scegliere il locale da frequentare con i nostri figli, perchè non dovrebbe essere necessario il divieto di un ristoratore a ricordarci che i bambini hanno tutto il diritto di annoiarsi in un locale che non sia a misura loro, in un ristorante che non presta attenzione anche alla loro di felicità, magari con la presenza di un’area bimbi o di un intrattenimento speciale per i più piccoli.
Foto dal sito: www.sirani.com