Un provvedimento emanato dal ministero dell’Interno ha permesso di espellere dal paese quattro marocchini che vivevano a Bologna.
E’ stato compito della Digos provvedere all’espulsione, avvenuta per sospetti legami con ambienti terroristici. A portare a questa conclusione sono state alcune indagini dondotte nell’ambito di un’inchiesta della Procura sul terrorismo islamico.
I quattro erano stati trovati in possesso di materiale inneggiante al martirio. Il contenuto di alcuni file sequestrati ai marocchini diceva: “Il tempo della Jihad è arrivato e il martirio per causa di Allah è il nostro obiettivo”.
La richiesta fatta dalla Procura era stata di un provvedimento di custodia cautelare, ma la domanda è stata rigettata dal gip. Si indaga a Roma per possibili legami e basi forniti ai terroristi di Parigi. I marocchini vivevano da decenni a Bologna ed erano stati oggetto di un’indagine partita da perquisizioni del 2012. I quattro uomini erano tutti indagati per addestramento finalizzato ad attività terroristiche in ambito anche internazionale. Al momento però non sono emersi passaggi di soggetti sospetti nella Capitale.
Gli inquirenti dell’antiterrorismo di Roma stanno cercando di comporre il puzzle che lega gli spostamenti nel nostro paese di chi ha seminato il terrore nella capitale francese. Appare comunque certo che alcuni appartenenti alle cellule dell’Isis in azione in Francia hanno usato l’Italia “come luogo di passaggio e di transito” per raggiungere il nord d’Europa.
Proprio come ha fatto Abdslam Salah che, giunto in Puglia nell’agosto scorso, ha attraversato la dorsale adriatica per raggiungere Conegliano, in Veneto, e lasciare l’Italia. Salah e il basista delle cellule di kamikaze Ahmed Dahami erano nel nostro Paese tra fine luglio e i primi di agosto di quest’anno. I due poi sono partiti da Bari in traghetto per Patrasso il primo di agosto e dopo quattro giorni hanno di nuovo raggiunto il Veneto prima di andare in Francia.